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Tech Test

Smartphone Honor Magic4 Pro, la prova

Smartphone Honor Magic4 Pro, la prova
Un top di gamma sia nelle performance sia nel prezzo: ci ha convinti, nonostante la concorrenza in questa fascia sia spietata
5 minuti di lettura

Il Magic4 Pro, annunciato al Mobile World Congress di Barcellona, era il proverbiale banco di prova per Honor: del resto, dopo la separazione da Huawei un anno e mezzo fa, aveva bisogno di dimostrare di poter camminare con le sue gambe. E anche scrollarsi di dosso l'identità da brand di fascia economica.

Il risultato è un prodotto indubbiamente premium e di qualità, nei materiali, nelle prestazioni, nel comparto fotografico eccellente: insomma, prova superata. E superata, però, è anche la soglia psicologica dei 1000 euro (1099, per la precisione) richiesti per l'unica versione disponibile in Italia, quella da 8 GB di RAM e 256 di memoria (non espandibili). Che sono meno di quelli proposti da un illustre competitor come il Samsung Galaxy S22 Ultra, con cui è in grado di competere, ma pur sempre molti di più di quelli cui l'utente finale, affezionato Honor o meno che sia, è abituato a spendere per un prodotto dell'azienda cinese.

Honor Magic4 Pro, il look e le caratteristiche

Considerazioni sul posizionamento a parte, entriamo nel dettaglio: com'è e come si comporta l'Honor Magic4 Pro? È davvero un buon telefono 5G, ma anche bello, con uno schermo Oled Ltpo (qui spieghiamo perché questo standard è il futuro dei display) da 6.81” con refresh rate fino a 120 Hz e una risoluzione di 2848 x 1312 pixel. Il design, curvo, è elegante, con rifiniture laterali di acciaio e una scocca posteriore resistente (agli urti e anche ad acqua e polvere, meno alle impronte digitali), davvero piacevole al tatto e anche alla vista, nella versione Cyan (un verde acqua chiaro che rende particolarmente bene sotto i raggi solari). Spessore e peso importanti, 9,15 mm e 215 grammi, un po' di più inserendolo nella cover di gomma trasparente inclusa nella confezione (insieme a un massiccio caricatore da 100 W), che non favoriscono l'utilizzo con una sola mano, ma trasuda raffinatezza e solidità. Più divisiva la scelta di inserire le due fotocamere frontali in una banda laterale collocata sulla sinistra, sorta di macchia nel brillante schermo: una è da 12 MP e una 3D, per il riconoscimento facciale, che è istantaneo e preciso (a patto di non indossare degli occhiali da sole), e i selfie non sono minimamente paragonabili a quelli sfoderati dal Vivo V23, ma compensa con un effetto bokeh preciso e una funzione che scatta in automatico appena rileva un sorriso.

Sotto la scocca battono specifiche di alto livello: processore octa-core Snapdragon 8 Gen 1, GPU Adreno 730 e i già citati 8 GB di RAM e 256 GB di memoria interna (l'unico dubbio possibile, insomma, riguarda la colorazione: nera o ciano). Componenti forse meno impressionanti di altri top di gamma, ma comunque più che sufficienti per garantire ottime prestazioni negli usi più disparati, dall'utilizzo di più app insieme alla visione di video e all'avvio dei giochi più esosi in termini di risorse: i caricamenti sono rapidissimi, il tocco è sempre preciso (idem il riconoscimento delle impronte), l'ampio schermo offre colori brillanti e i due speaker, stereo, sono situati uno nella parte inferiore e uno in quella superiore dell'Honor Magic4 Pro, che si difende egregiamente anche lato audio (sia a livello di microfono sia in fase di riproduzione di chiamate e video). Abbiamo però riscontrato qualche surriscaldamento di troppo, soprattutto spremendo al massimo il comparto fotografico (ne parliamo più sotto), e anche la batteria da 4500 mAh, pur resistendo tranquillamente per un'intera giornata di uso intensivo, richiede ancora qualche ottimizzazione: nonostante un primo update post-lancio, in completo stand-by con app chiuse e modalità Aereo, il consumo ci è parso un po' troppo elevato. E anche la ricarica ha richiesto qualche minuto in più dei 30 dichiarati.

Chiudiamo con una considerazione sulla Magic UI, giunta alla versione 6.0 e basata su Android 12 (con pieno supporto alle app Google, anche se Android Auto ogni tanto continua a fare le bizze): indubbiamente pulita e molto gesture-centrica, non ci ha fatto però impazzire. Pensata per essere sfruttata anche senza bisogno di attivare il trittico di tasti (per tornare indietro, chiudere e aprire le app in background), ci ha presto convinti a disattivare tutte le sue peculiarità per tornare a un'impostazione più classica. Apprezzatissime, in compenso, le varie scorciatoie disponibili. Ma è tutta una questione di gusti e abitudini.

Honor Magic4 Pro, il comparto fotografico

Il punto di forza dell'Honor Magic4 Pro è però il reparto dedicato alla produzione fotografica e video: abbiamo scritto “produzione” perché, oltre alla componentistica hardware, molto è stato fatto in termini di software e ottimizzazioni via intelligenza artificiale, con soluzioni e funzionalità studiate per offrire all'utente finale, anche quello meno smaliziato ed esperto, strumenti per realizzare piccoli, grandi capolavori fatti in casa.

Se in termini di fotocamere frontali siamo rimasti più tiepidi, girando il dispositivo cambia tutto: in primis per via della disposizione delle stesse, incastonate in un grande cerchio posizionato nella parte superiore del telefono, ma perfettamente centrale. Questo Occhio della Musa (così lo chiama Honor) cattura indubbiamente l'attenzione, includendo 3 fotocamere: una grandangolare da 50 MP (f/1.8), una ultragrandangolare da 50 MP (f/2.2) e una teleobiettivo Periscope da 64 MP (f/3.5), dotato di zoom ottico 3.5x, fino a 100x digitale, con un mix di ottico e digitale che permette di raggiungere dettagli impercettibili senza sacrificare troppo la definizione dell'immagine (ma superati gli 80x, gli artifici digitali si notano tutti), anche sfruttando i preset e i miglioramenti dell'IA (come l'impressionante Modalità Notte, un po’ artificiale, ma realmente funzionante). Comunque è nelle modalità più tecniche e complesse che il Magic4 Pro dà davvero il meglio di sé: la Pro e la Super-Macro offrono possibilità eccellenti, in ambito foto, mentre quella video restituisce la sensazione di avere tra le mani non un semplice cameraphone, quanto una vera e propria videocamera professionale, almeno una volta visionato il risultato finale. Non bastassero i video in 4K e 60 FPS, c'è una modalità Cinema che offre slo-mo, HDR 10+, registrazione a 10 bit, possibilità di catturare fotogrammi alla massima qualità durante le riprese (senza sacrifici in termini di definizione e con tutta la stabilità necessaria), e persino vere e proprie LUT, cioè look-up table: per amor di sintesi e semplificazione, è come se fossero filtri che intervengono non in fase di post-produzione, ma già prima di iniziare a filmare, andando a offrire tagli, colori, illuminazione ed FPD che donano un feeling realmente cinematografico al proprio video.

Inoltre, l'editor incluso permette di tagliare e aggiungere ulteriori filtri con estrema semplicità, oltre a brani di sottofondo e cornici, o persino set di filtri e musiche che automatizzano e rendono ancor più semplice il processo. C'è poi una modalità Storia che invoglia ancor di più a sperimentare, grazie a mini-clip, inferiori ai 15 secondi (proprio come una classica Story di Instagram), suddivise a loro volta in mini-frammenti di video già musicati e montati in cui l'utente inserisce le immagini. E il pre-set fa il resto.

Honor Magic4 Pro, in conclusione

Lo abbiamo anticipato all'inizio: Honor Magic4 Pro è un prodotto assolutamente premium e di fascia alta, ed è un posizionamento che si è guadagnato con la sua concretezza. Non solo nel prezzo, lievemente più basso della concorrenza, ma più alto di quello che l'utente Honor è abituato a spendere, ma anche e soprattutto nelle specifiche, assolutamente di livello. I 1099 euro richiesti per l'unico modello disponibile sono giustificati da componenti di alta qualità e di soluzioni software che, a partire dall'eccellente comparto grafico, dimostrano una grande cura per i dettagli e la volontà di dire la propria in un mercato sempre più affollato e saturo, soprattutto nelle fasce alte dove la concorrenza è spietata. Foto, video e prestazioni sono di altissimo livello, e a non convincere pienamente, tolto qualche errore di gioventù risolvibile via aggiornamenti, è solo una batteria non ancora abbastanza ottimizzata (che resiste comunque a una giornata piena di utilizzo), qualche surriscaldamento di troppo e un'interfaccia proprietaria, la Magic UI 6.0, che non ha particolarmente brillato. Per il resto, ottima connettività (5G, doppia SIM, uscita video USB-C e pieno supporto alla modalità desktop), schermo eccezionale e un look posteriore originale.

Cosa ci è piaciuto

  • Il comparto fotografico

  • Il software legato al comparto fotografico

  • Schermo e performance ottime
     

Cosa non ci è piaciuto

  • La batteria richiede ancora un po' di ottimizzazione

  • L'utilizzo del comparto video a pieno regime lo fa un po' surriscaldare