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Novità

Apple lancia il chip M2, ecco cosa cambia

Apple lancia il chip M2, ecco cosa cambia
Come da attese della vigilia, alla WWDC 2022 l’azienda di Cupertino ha presentato la nuova iterazione del suo chip per Mac e iPad. Ecco cosa cambia rispetto all’M1 (che per molti è ancora più che sufficiente)
4 minuti di lettura

Quando ha presentato il primo chip M1, a dicembre 2020, Apple aveva previsto che la transizione dei Mac alla nuova architettura sarebbe durata circa due anni. A soli diciotto mesi da quell’annuncio, però, il lancio del processore M2 durante il keynote della WWDC 2022 ha già fatto segnare il primo importante giro di boa.

È bene subito specificare che cosa rappresenta l’M2. Nonostante il numero nella sigla, M2 non è più potente degli M1 Pro, Max e Ultra (come nessuno in fondo si aspettava). Il nuovo chip è invece come previsto la nuova iterazione di base dei processori marchiati Apple, su cui l’azienda nel corso del prossimo anno e mezzo costruirà gli eventuali M2 Pro, M2 Max ed M2 Ultra. 

 

Nuovi processi

Rispetto a M1, il nuovo chip è costruito con processi a 5nm di nuova generazione che hanno permesso ad Apple di portare a 20 miliardi il numero di transistor, contro i 16 miliardi del predecessore. M2 migliora ancora le già ottime prestazioni termiche del modello precedente in termini di “performance per watt” di energia consumato.
Il risultato, stando ai benchmark ufficiali di Apple, è un aumento del 18% delle prestazioni della CPU, del 35% di quelle della GPU e del 40% nelle prestazioni computazionali del Neural Engine, la porzione del processore dedicata ai calcoli per l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale.
 

La Cpu da 8-core

Nella Cpu il numero di Core di base è 8 (nel caso dell’M1 c’era anche una versione base a 7-core sul MacBook Air meno costoso), ma si tratta di unità di nuova generazione: i cosiddetti core di performance hanno una cache più ampia, mentre i core “efficiency”, cioè quelli pensati per le operazioni di base del computer che non richiedono troppa potenza, sono stati ottimizzati per consumare ancora meno. I guadagni prestazionali si faranno sentire in particolare sulle operazioni multi-thread, come l’editing audio in Logic Pro X con molti effetti e strumenti aperti nello stesso momento. 

La Gpu

Anche la Gpu dell’M2 è stata ripensata in toto, e ora si può configurare in due modalità con 8 o 10 core. La cache è più ampia e i guadagni prestazionali ancora più sensibili. A parità di core e prestazioni energetiche, la Gpu di M2 è del 25% più potente di quella dell’M1. Ai massimi regimi e con 10-core attivi si arriva invece a un salto del 35%.
Se queste percentuali si tradurranno in un vantaggio sensibile nell’uso quotidiano dei Mac è da vedere: di sicuro nel caso della GPU si potrà notare un salto in avanti soprattutto nell’editing video e nei giochi, come lasciato intendere dall’anteprima di Resident Evil inclusa nel keynote della WWDC.

 

Ottimo per i videomaker

La vera differenza per chi si occupa di montaggio video la fa però l’implementazione nel chip di una nuova generazione di “media engine”, con una porzione del processore destinata all’accelerazione hardware del codec ProRes di Apple per playback e rendering ultra-fluido di video in 4k e 8k. Rinnovati inoltre il Neural Engine, che su M2 può processare fino a 15.800 miliardi (“15.8 trillion”) di operazioni per secondo, l’enclave sicura per criptare le informazioni sensibili e l’ISP per il processamento delle immagini, che ha migliorato la riduzione del rumore.

La ciliegina sulla torta che tiene insieme il tutto è l’implementazione di un nuovo controller di memoria che arriva a fornire una banda di 100GB/s per la memoria unificata (+50% rispetto a M1), che ora si può portare fino a 24GB massimi (contro i 16GB massimi dell’M1). È forse il dettaglio più impressionante del nuovo chip, se si considera che una banda di questo tipo non si vede di certo su chip della fascia cui l’M2 è destinato. È anche un ottimo riferimento per fare il confronto con M1 Pro e M1 Max, che hanno invece una memory bandwidth rispettivamente di 200GB/s (all’incirca) e 400GB/s. 

 

Apple M2: per chi è pensato

Come per tutti i chip Apple, è impossibile pensare il nuovo M2 se non in relazione all’hardware per il quale è stato progettato. Questo perché nella scelta delle caratteristiche che finiranno sul chip gli ingegneri Apple pensano già nell’ottica del Mac (e dell’iPad) su cui finiranno. Nel caso dell’M2 la destinazione d’uso è la stessa dell’M1 e cioè i computer di fascia entry-level e media. Per lanciare l’M1 Apple aveva presentato una triade di Mac composta da MacBook Air, MacBook Pro e Mac mini. Il nuovo M2 arriva ancora sul MacBook Pro, che rimane per il resto lo stesso Mac rispetto al predecessore, e su un nuovo MacBook Air con un design completamente nuovo che si ispira a quello - stondato e meno spigoloso - dei MacBook Pro di fascia alta.

Nel caso dei due nuovi computer dotati di chip M2, come già era per l’M1, la differenza non la fa in alcun modo il chip, visto che è esattamente lo stesso. Il MacBook Pro, anche in questo caso, ha un diverso profilo termico grazie alla presenza delle ventole e può mantenere il chip ad alti regimi più a lungo. Chi deve dunque fare rendering video o esportazioni molto lunghe potrebbe trovarsi meglio con il MacBook Pro. L’altra differenza, la fanno invece le dimensioni della batteria: sul MacBook Pro è più grande e dura più a lungo.
È interessante notare che gran parte delle considerazioni che avevamo esposto nella nostra guida all’acquisto dei Mac del 2022 rimangono valide, con i dovuti distinguo, anche dopo il lancio di M2.


C’è solo un’aggiunta da fare, legata alla permanenza a listino del vecchio MacBook Air M1, che ora si può acquistare nella sola configurazione con CPU a 7-core e costa meno. È il Mac “entry level” perfetto per gli studenti e per chi vuole utilizzare il computer per scrivere o per il lavoro d’ufficio. Nonostante l’appeal dei nuovi MacBook Air con chip M2 - più sottili, con uno schermo migliore e più performanti -  siamo sicuri che Apple ne venderà ancora tantissimi. 

 

Un solo monitor esterno

Da segnalare infine una differenza fondamentale da tenere di conto fra MacBook Air / Pro con M2 e i Mac dotati di M1 Pro e Max di fascia professionale. Come l’M1, anche il nuovo chip supporta al massimo un solo display esterno con risoluzione fino a 6K. Niente da fare, insomma, per chi sperava che l’M2 introducesse anche sui Mac di fascia bassa il supporto a più monitor contemporaneamente. Il motivo di questa scelta va ricercato proprio nei modelli di Mac ai quali è stato destinato il nuovo chip. Secondo Apple gli utenti che compreranno un MacBook Air di nuova generazione o un MacBook Pro di fascia media appartengono non usano di solito i monitor esterni o al massimo si accontentano di un solo display.