Dal traffico urbano alle gara in pista, fino alle competizioni per modellini: le auto a guida autonoma non smettono mai di stupire e quello che è appena andato in scena all’edizione 2022 del Salone VivaTech di Parigi è qualcosa senza precedenti: un Gran Premio – battezzato - “DIY Robocars France” – riservato a mini-veicoli autonomi.
La “DIY Robocars France”, gara di mini-veicoli autonomi
Il tutto con diversi tipi di prove – dai parcheggi alle gimkane, passando per corse – messe in piedi per dimostrare le possibilità dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Di certo lo spettacolo in pista non è sicuramente mancato e il pubblico, costituito ovviamente da appassionati di tecnologia, è stato quello delle grandi occasioni. Anzi, secondo gli organizzatori del VivaTech la corsa “DIY Robocars France” delle mini-auto autonome è stata l’evento più seguito di tutto il salone.
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Organizzata da Renault Digital, questa gara, nata negli Stati Uniti, consiste nel mettere insieme una decina di team composti da due-quattro persone con lo scopo di percorrere in modalità autonoma il più velocemente possibile con auto su scala 1/10 un circuito lungo 69 metri con due rettilinei e dodici curve. Si susseguono diversi tipi di prove: sprint cronometrato per due giri e battle tra due concorrenti, in stile inseguimento.
“Tra i concorrenti – ci ha spiegato spiega Olivier Bourrassé, Deputy Head of Technology di Renault Digital nonché organizzatore della gara - ci sono lavoratori dipendenti, esperti di programmazione software, studenti in ingegneria, persone con background molto diversi tra loro. È stata questa la ricchezza di Robocars, il fatto di avere uno sguardo diverso sulle soluzioni da proporre per raggiungere uno scopo comune: rendere il veicolo completamente autonomo”.
Le macchine in questione sono delle elaborazioni di semplici automobili telecomandate che grazie a sensori e telecamere raccolgono dati per sviluppare i migliori algoritmi, fare appello all’intelligenza artificiale e agli strumenti di machine learning per consentire ai veicoli di diventare sempre più autonomi. In pratica conoscono il circuito “a memoria” e quindi sono in grado di percorrerlo il più velocemente possibile senza tagliare le curve né far cadere i coni che delimitano la pista.
“Se l’obiettivo era lo stesso però – spiegano i tecnici Renault - tutti i team hanno lavorato seguendo percorsi diversi, in funzione della sfida che si erano posti per la gara. Sia da un punto di vista materiale, con sensori e telecamere diverse, che tecnico. Per esempio, l’Alpine – Autopylot, sviluppata da Alexandre, Mickaël, Maxime E. e Maxime G. quattro studenti del primo anno dell’EPITA, è stata dotata di pneumatici di maggiori dimensioni – cosa che ha obbligato il team a togliere la carrozzeria – per una miglior aderenza alla pista e maggiore precisione nelle curve”.
E per far toccare con mano al pubblico le potenzialità di queste tecnologie, in una prova chiamata “Catch a Robocar” sono stati messi a confronto un veicolo autonomo con un’auto guidata dal vivo da una persona del pubblico dotata di telecomando e casco per realtà virtuale per una visione immersiva.
“Un simile contesto per gli appassionati di tecnologia è una “calamita” – spiegano alla casa francese - che attira talenti e proiettare gli studenti nel mondo professionale grazie a questa gara è una vera e propria manna per il Gruppo Renault”.
Come affermato da Luca de Meo, Ceo del Gruppo Renault, presente sullo stand Renault Digital DIY Robocars France, stringere legami con le scuole è di fondamentale importanza per riuscire a trasformarsi. “Abbiamo un’importantissima sfida interna di riqualificazione delle competenze, ma bisogna anche aggiungere nuova linfa vitale proveniente da scuole e università. Abbiamo bisogno di iniziative, in Francia e altrove, che dimostrino che il cambiamento di cultura in Renault va di pari passo con l’integrazione dei giovani. È una questione molto importante per me”.