Dopo anticipazioni, smentite, conferme a metà, finalmente arriva il pulsante che permette di modificare i tweet. Lo comunica proprio Twitter: “Se vedete un tweet modificato, è perché stiamo testando il tasto Edit”.
L’ultimo a chiedere che i messaggi fossero editabili era stato Elon Musk, nel delirio di tweet seguito all’annuncio di voler acquistare il social network. Musk lanciò un sondaggio dove chiedeva ai suoi follower di esprimersi al riguardo: la maggioranza, va senza dire, fu a favore.
In realtà, anche Twitter si era espressa positivamente, appena un mese prima, dal profilo ufficiale della compagnia: solo che era il primo aprile, e ovviamente si trattava di uno scherzo. D’altra parte, tra i primi commenti al sondaggio di Musk ci fu quello dell’attuale dal Ceo di Twitter, Parag Agrawal, che invitò le persone a “votare con attenzione”.
Da un punto di vista tecnologico, non è una funzione difficile da implementare, e infatti è presente su quasi tutti gli altri social network, come Facebook, Instagram, LinkedIn. Su Twitter, però, non c’è, anche se ne parla da anni. La motivazione arriva dal fondatore (ed ex Ceo) Jack Dorsey, in un’intervista a Wired: “Abbiamo cominciato come un servizio di SMS. E come tutti sapete, quando mandi un messaggio non puoi ritrattarlo, non puoi modificarlo. Volevamo preservare quello stile, quella sensazione”.
Certo, Twitter oggi è un social assai diverso rispetto all’inizio, e della sua lontana parentela con gli Sms forse non tutti sono al corrente (e ancora meno quelli per cui significa qualcosa). Però, nonostante i tanti cambiamenti (ad esempio il passaggio da 140 a 280 caratteri per la lunghezza massima dei tweet), il dogma dell’immodificabilità dei contenuti è stato finora sempre rispettato. Anche se a invocare una deroga sono stati personaggi famosi e con milioni di follower, come Kim Kardashian, che lo chiese direttamente a Dorsey sia in privato sia pubblicamente.
A Wired, Dorsey ammetteva l’esistenza buone ragioni per intervenire sui contenuti già pubblicati, ad esempio per correggere un refuso, ma spiegava che bisogna considerare anche possibili utilizzi malevoli, che hanno a che fare con la disinformazione e la volontà di ingannare gli utenti. Ci si potrebbe trovare a interagire con tweet profondamente diversi, per contenuto e tono, rispetto all’originale, e questo potrebbe rendere le conversazioni sulla piattaforma più confuse e animate di quanto non siano già ora. “Probabilmente non lo faremo mai”, concludeva Dorsey.
Invece. Nei primi screenshot si vede sotto il tweet il simbolo si una matita e una scritta “Last edited”, con l’ora e il giorno dell’ultima modifica, il che lascia supporre che sia possibile non solo modificare il tweet, ma anche farlo ripetutamente. Pare che i tweet siano modificabili solo nei primi 30 minuti della pubblicazione, e secondo il New York Times, dovrebbe essere possibile vedere i cambiamenti apportati nelle varie versioni.
Il tasto Edit al momento è disponibile solo per alcuni dipendenti dell'azienda e per gli iscritti a Twitter Blue. Twitter prevede di dare a tutti la possibilità di modificare i propri tweet, anche se non ha specificato quando.
Le prime reazioni degli utenti non sembrano così positive, molti accusano il social network di aver tradito un suo principio fondamentale. Ma dall’account di Twitter sembrano certi che i tempi siano maturi: “Sta succedendo davvero e andrà tutto bene”.
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