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Asset digitali

La rivoluzione di Ethereum. Così il 'Merge' cambierà il mondo delle criptovalute

La rivoluzione di Ethereum. Così il 'Merge' cambierà il mondo delle criptovalute
(afp)
Mancano poche ore per quella che è attesa come la più grande rivoluzione nel mondo degli asset digitali. Abbatterà i costi energetici del 99% per attrarre fondi e investitori. Ma si tratta di una svolta non priva di rischi 
3 minuti di lettura

Ethereum è all’ultimo giro di boa. Entro le prime ore di domani mattina la seconda criptovaluta per capitalizzazione al mondo completerà il più importante cambiamento mai effettuato su una blockchain, la tecnologia che consente l’esistenza degli asset digitali. Il nome tecnico è Merge. Fusione. L’attesa ha generato così tanto interesse che Google ha deciso di dedicare a questo evento un conto alla rovescia apposito, come fa durante la notte di San Silvestro, o prima delle Olimpiadi.

 

Merge di Ethrerum: cosa cambia

Al momento mancano poco più di 17 ore al Merge. All’approdo di Ethereum a un nuovo modello di validazione delle transazioni sulla propria blockchain. Pochi dubbi che si tratti di una rivoluzione. Forse la più attesa di sempre nel mondo cripto. E con esiti ancora difficili da prevedere. Di fatto consentirà di abbattere i costi energetici del funzionamento di Ethreum fino al 99,95 percento. Anche se solleva anche diversi dubbi. Perché da domani a controllare e approvare le transazioni dei beni digitali nella rete in Ether (il nome della criptovaluta che si muove sulla blockchain Ethereum) non saranno più i minatori di cripto e le loro costosissime macchine di calcolo, ma i maggiori possessori di criptovalute stesse.

 

Una rivoluzione. Magari popolare, perché abbatte i costi di accesso per entrare nel mondo dei variatori delle transazioni e ai guadagni che questa attività comporta. Ma a suo modo plutocratica, perché sarà solo la quantità di Ether già accumulati a consentire di entrare nella cerchia dei controllori dei trasferimenti di asset all’interno della blockchain. Il biglietto di ingresso nel club al momento è 32 Ether, circa 50 mila euro. E da qui a salire.

 

I rischi del Merge: cambiare il motore di un'astronave in corsa

Il merge non è privo di rischi. L’immagine più efficace l’ha fornita la stessa fondazione di Vitalik Buterin, il 28enne russo creatore di Ethereum che ha fortemente voluto questo passaggio per provare a superare ogni scetticismo sulle cripto. Sul sito della fondazione il Merge è descritto in questi termini: è un po’ come sostituire il motore di un’astronave in corsa. A caldo. Durante il viaggio. In maniera tale che il nuovo cominci a palpitare direttamente nello scafo. Se battito cardiaco ci sarà, Ethereum traccerà una distanza di approccio radicale rispetto alle altre criptovalute. E un parricidio nei confronti di Bitcoin, la prima criptovaluta al mondo per età (fu lanciato nel 2008) e capitalizzazione (400 miliardi di dollari, rispetto ai 197 di Ethereum).

 

Dalla Pow alla Pos. Un cambio di paradigma nel mondo cripto

L’ideatore di Bitcoin, il misterioso Satoshi Nakamoto, nel documento in cui nel 2008 presentava la sua creatura ha fatto ruotare il suo meccanismo perfetto intorno a una blockchain basata su un protocollo chiamato 'Proof of work’ (prova di lavoro, da ora in poi Pow). La rete dei miner, i minatori di cripto, avrebbe garantito attraverso complessi calcoli matematici e potenti macchine che Bitcoin era affidabile e che all’interno del network non si sarebbe avuto il problema della doppia spesa.

Nessuno avrebbe potuto validare due transazioni con la stessa quantità di denaro da un unico portafoglio. In pratica: nessuno avrebbe potuto creare Bitcoin falsi. Questo è un po’ il cuore delle criptovalute. E la chiave del loro successo come asset digitale. Hanno valore perché il loro meccanismo funziona. E’ apparentemente inattaccabile.

Fino a oggi Etherum e tutte le maggiori criptovalute hanno utilizzato questo meccanismo per muovere valore e asset all’interno delle blockchain. Con il passare degli anni, e l’aumento delle criptovalute in circolazione e in numero di transazioni, è sorto un problema non da poco. I potenti computer dietro la Pow hanno cominciato a consumare una valanga di energia. Pari al consumo annuale di energia di uno stato mediamente popolato. Solo Etherum consuma ad oggi 112 terawatt ora all’anno di energia. Quasi il consumo di energia della Grecia.

 

Ethereum sceglie la posta in palio 

Da qui la soluzione di Buterin e soci. Si chiama ‘Proof of stake’ o prova con una posta in palio, (d’ora in poi Pos). La posta in palio è lo stesso possesso di Ethereum da parte di chi ne ha così tanti da avere tutto l’interesse a fare in modo da passare correttamente tutte le transazioni ed evitare il problema del doppio pagamento. E’ infatti solo l’assoluta certezza che uno stesso quantitativo di Ether non venga usato due volte da uno stesso portafogli per una transizione a tenere in piedi la fiducia nella criptovaluta. Finora la Pow ha fatto in modo che ciò non avvenisse. Ora bisognerà capire se la Pos riuscirà allo stesso modo.

Di sicuro il nuovo protocollo consentirà di abbattere la barriera d’ingresso al processo di validazione. I validatori delle transazioni non avranno più bisogno di macchine potentissime per far approvare con certezza matematica le transazioni, ma potranno usare direttamente i propri Ether. E ottenere rendimenti per ogni transazione effettuata. Uno scenario che, spiega Valeria Portale, direttrice dell’Osservatorio Blockchain del Politecnico di Milano, potrà “aprire le porta anche ad investitori istituzionali che potranno facilmente mettere a rendimento le proprie criptovalute e diventare parte del network su cui possono anche costruire applicazioni decentralizzate”.

 

Ethereum cerca di convincere il mercato e i fondi di investimento

Se l’impatto su chi possiede Ethere o altri asset digitali presenti sulla blockchain Ethereum sarà nullo, resta da valutare l’impatto del Merge sul valore stesso della criptovaluta. “In questi giorni vi è forte euforia introno alle criptovalute, in particolare Ethereum sta vivendo forti oscillazioni, enfatizzando ancora più del solito la sua volatilità. Esulando dal mero valore di mercato degli Eth, questo passaggio potrebbe dare nuova linfa e fiducia alle applicazioni sviluppate dalle aziende su queste tecnologie”, prosegue Portale.

“Infatti, il forte consumo energetico di queste piattaforme in passato aveva scoraggiato investimenti da parte delle imprese in applicazioni legate a smart contract, token (tra cui gli NFT), timestamping, etc. Con questa modifica ci auguriamo che sempre più aziende utilizzino queste tecnologie per il loro business”, conclude.

Buterin ha davanti due sfide. Dimostrare nel medio periodo che il suo nuovo protocollo funziona bene, e convincere gli investitori che le cripto si sono messe alle spalle il problema dei consumi energetici. L’interesse creato dalla sostituzione in corsa del motore della sua astronave è tutto in questi due passaggi. Se la corsa di Ethereum dovesse continuare, potrebbe aprire un nuovo capitolo nella storia degli asset digitali.