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La Ue dice sì al caricatore unico per tutti i dispositivi elettronici

La Ue dice sì al caricatore unico per tutti i dispositivi elettronici
Oggi la discussione finale all'Europarlamento: approvate le nuove norme, obbligatorie dal 2024. La situazione attuale sarà solo "un ricordo di vecchi, strani tempi di costi inutili, sprechi e disagi", per la vicepresidente della Commissione Margrethe Vestager
2 minuti di lettura

Ancora due anni, poi tutti i dispositivi elettronici venduti in Europa adotteranno un caricatore unico. “Oggi discussione finale alla plenaria del Parlamento europeo. A partire dall'autunno 2024 il momento in cui abbiamo dovuto combattere con tanti caricatori diversi inizierà a diventare un ricordo di vecchi, strani tempi di costi inutili, sprechi e disagi": così la vicepresidente esecutiva della Commissione europea, Margrethe Vestager, in un post su Twitter dove mostra un groviglio di caricatori al Parlamento europeo. Poco dopo, i risultati della votazione: 602 voti a favore, 13 contrari, 8 astenuti. 

Dietro la decisione della Ue c’è la volontà di ridurre gli sprechi economici (circa 250 milioni di euro l’anno per nuovi caricabatteria) e l’impatto ecologico (oltre 100 tonnellate di rifiuti elettronici in meno). Fra poco saranno approvate in via definitiva le nuove norme, ma - prosegue la Vestager - "il Parlamento europeo ha concordato su un periodo di 24 mesi di transizione dopo l'entrata in vigore dell'atto per tutti i dispositivi e 40 mesi per i laptop. Per questo periodo di transizione permetterà alle aziende di adattarsi alla legislazione". 

Il caso Apple

Il caricatore unico sarà però una rivoluzione più nelle parole che nei fatti. Già oggi, infatti, la maggior parte dei gadget, degli smartphone, dei computer è dotato di porte Usb-C: nato nel 2014, è uno standard affermato, e utilizzarlo conviene a tutti, anche per le economie di scala che è possibile attuare (ad esempio per i caricabatterie e i cavi, dove basta rimarchiare un prodotto OEM qualsiasi). 

L’unica eccezione di rilievo è Apple, ma a ben vedere a Cupertino non dovranno preoccuparsi troppo per le decisioni di Bruxelles. In primis per i tempi di attuazione della normativa Ue: entro l’autunno 2024, una data che pare scelta apposta per l’iPhone, tradizionalmente presentato a inizio settembre. Il prossimo modello, il 15, arriverà nel 2023, e potrebbe essere già dotato di Usb-C, così Tim Cook potrà dire di essere arrivato a questa soluzione prima che gli fosse imposta dalle nuove norme. 

Anche gli altri prodotti con il connettore proprietario Lightning passeranno all'Usb-C in tempo ragionevolmente breve: AirPods, Magic Keyboard, Magic Trackpad, e pure la custodia per iPhone con batteria. Non è difficile, perché si tratta per la maggior parte di accessori dove il connettore Lightning serve solo per la ricarica, e poi perché anche per Apple sarebbe un vantaggio poter utilizzare un solo connettore per tutti i suoi prodotti, escludendo il MagSafe dei computer portatili, che comunque si possono caricare via Usb. 

Il dilemma dell'innovazione

Nel frattempo, Apple ha inserito porte Usb-C su diversi prodotti, a cominciare degli iPad Pro, anche nella versione con standard Thunderbolt aggiuntivo per un trasferimento dati più veloce; quasi certamente avrà una porta Usb-C anche l’iPad base, di cui è attesa a breve la nuova versione. Tutti i caricabatterie attualmente in catalogo hanno una presa Usb-C, dove di volta in volta va inserito un cavo diverso: per il Watch, per l’iPad, per l'iPhone, per il MacBook. D’altra parte, la Ue difficilmente potrà obbligare i costruttori di smartwatch a inserire una porta Usb-C sui dispositivi, per questioni di ingombro e di resistenza a usura, acqua, polvere. Per rispettare le nuove norme basterà avere una base o un cavetto che a un’estremità abbia un connettore Usb-C? Se dovesse essere così, già oggi tutti gli smartwatch in commercio sarebbero in regola. 

Ancora: il MacBook Air lanciato lo scorso luglio adotta un caricabatterie con due porte Usb-C, utilizzabili contemporaneamente, per ricaricare il computer e prodotti di qualsiasi marchio. Il nuovo computer Apple, come tutti gli altri portatili dell’azienda di Cupertino (e di moltissimi altri marchi), si può ricaricare utilizzando una porta Usb-C oppure il connettore dedicato MagSafe. Incluso nella confezione c’è un cavo speciale, che da una parte ha un connettore magnetico che si stacca facilmente se ci si inciampa, ma dall’altro finisce in un regolare connettore Usb-C. 

Per i computer, la Ue dà un ulteriore termine per adeguarsi: 40 mesi dopo l’entrata in vigore delle nuove norme. Oggi Apple e molti altri sarebbero già in regola, ma la domanda vera è un’altra, come sottolineano già alcuni su Twitter: decidere per legge che uno standard è migliore di un altro non frenerà l’innovazione e la ricerca su possibili soluzioni alternative? D'altra parte, quando a Bruxelles è cominciata la discussione sul caricatore unico, quasi tutti i gadget adottavano una porta micro-Usb: è solo perché ci è voluta tanto tempo per arrivare a una conclusione che oggi ci troviamo con uno standard più pratico e più semplice da usare.