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L'evento

La Regione Piemonte sperimenta la Pubblica Amministrazione nel metaverso

La Regione Piemonte sperimenta la Pubblica Amministrazione nel metaverso
"È un nuovo, interessante canale di comunicazione con i cittadini", per il direttore di CSI Piemonte. La realtà immersiva sarà usata per affrontare temi sociali, ma anche per promuovere il turismo e favorire l'interazione
2 minuti di lettura

"Per la pubblica amministrazione il Metaverso rappresenta un nuovo, interessante canale di comunicazione con i cittadini. Su impulso della Regione Piemonte, qui in CSI abbiamo iniziato a sperimentare alcuni modelli di questi futuri possibili". Pietro Pacini, Direttore generale del CSI Piemonte apre così l’Open Day Metaverso ospitato dalla Casa delle Tecnologie Emergenti, con l’obiettivo di permettere a cittadini, studenti, imprenditori, ricercatori di toccare con mano quello che si sta sperimentando con una tecnologia ancora ai primi passi del suo sviluppo, ma ha mostrato di saper fare passi veloci.

Se ci rifacciamo alla definizione del Metaverse standard forum, oggi il Metaverso non c’è (ancora) e lo conferma Gartner, che lo inserisce nel suo ciclo di hype tra le tecnologie emergenti, ma con una prospettiva di oltre 10 anni. Oggi abbiamo piuttosto diversi Metaversi, non un’unica struttura interconnessa, e restano ancora da smarcare temi come la sicurezza dei dati e la privacy. Ma la strada sembra segnata e anche la PA piemontese vuole tenere il passo.

Visite virtuali e nuovi modelli di interazione

La Regione Piemonte ha deciso di iniziare il suo percorso nel Metaverso con un progetto legato al cyberbullismo, fenomeno che in Italia colpisce 7 bambini su 10. Una delle maggiori criticità nell’affrontare il fenomeno è la modalità per intercettare le vittime, che spesso non denunciano, anche per vergogna. Offrire uno spazio virtuale di ascolto, in cui è possibile confrontarsi con uno specialista attraverso un avatar anonimo, in un ambiente immersivo e sicuro, potrebbe essere una soluzione efficace per superare il problema. Il progetto è alle prime fase, l’obiettivo è quello di arrivare in qualche mese alle prime sperimentazioni.

Tra le novità più interessanti proposte come demo nella Casa delle Tecnologie Emergenti, la possibilità, una volta immersi nella realtà virtuale, di interagire con gli oggetti senza dover utilizzare i controller. Tutti i visori sono dotati di piccole telecamere frontali, utili quando ci si muove nello spazio per intercettare eventuali ostacoli. Recentemente si è provato a usare quelle telecamere, in bianco e nero e a bassa risoluzione, per riconoscere le mani e permettere di usarle nei mondi virtuali. Per quanto si tratti ancora solo di una sperimentazione, il risultato è sorprendente: eliminando l’intermediazione del joystick i movimenti diventano molto più fluidi e si ha quasi la sensazione di stringere tra le dita gli oggetti che si prendono nella realtà virtuale.

Inoltre, è stato presentato un tour virtuale di Palazzo Lascaris di Torino, sede della Regione Piemonte. "Una sorta di street view per muoversi all’interno dei palazzi – ha spiegato Mario Pissardo, Responsabile Centro di Eccellenza Blockchain e IoT del CSI Piemonte –. Ci si può immergere dentro un palazzo grazie alle immagini a 360 gradi, ai link che permettono di accedere a informazioni e approfondimenti, e grazie a un’altissima risoluzione è possibile apprezzare anche i più piccoli dettagli degli oggetti che si incontrano".

Si possono poi ricreare sportelli o ambienti immersivi in cui il cittadino può incontrare la pubblica amministrazione o implementare con realtà aumentata geolocalizzata spazi pubblici, fornendo informazioni dedicate, attraverso un semplice smartphone, all’utente che si trova in un determinato luogo.

"Sono numerosi gli ambiti in cui la PA potrà trarre reali e immediati benefici - spiega Pietro Pacini - e oltre a quello sociale, che abbiamo deciso di usare come primo campo di sperimentazione, sicuramente c’è il turismo, con la possibilità di aprire le nostre bellezze architettoniche e artistiche, mostrarle a distanza e farle conoscere. Senza dimenticare il rapporto con i cittadini: relazionarsi con un avatar anziché con il proprio computer potrà dare un maggior senso di vicinanza e di interazione e si eviteranno code e lunghe attese".