Il risveglio di Elon Musk, il giorno dopo il sondaggio sul suo futuro in Twitter, non deve essere stato dei migliori. L’imprenditore deve aver afferrato lo smartphone sul suo comodino, perso tra le lattine di Diet Coke, e ha scoperto che il 57,5% degli utenti ha votato a favore delle sue dimissioni.

“Rispetterò l’esito del sondaggio” ha scritto il proprietario di Twitter. Ma per molte ore, sul social, Musk è rimasto stranamente in silenzio. Di solito, al termine di sondaggi cruciali come quello sul suo destino, l’imprenditore commenta rapidamente il risultato. E agisce in base a quello che hanno deciso gli utenti.

In questo caso, Musk non ha commentato direttamente il tweet che contiene il sondaggio sulle sue dimissioni, a cui hanno partecipato più di 17 milioni di utenti. Non sappiamo, insomma, cosa accadrà: le dimissioni arriveranno davvero? Oppure Musk troverà un modo per restare?

Per alcuni, Musk sta cercando - o quanto meno pensando - a una scappatoia. Gli indizi sarebbero proprio su Twitter, dove il ceo di Tesla e SpaceX ha definito “interessanti” i contenuti pubblicati dai suoi follower più fedeli. Questi tweet evidenzierebbero presunte irregolarità nel sondaggio lanciato dall’imprenditore. Un utente, in base alla relazione tra “mi piace” e voti, si chiede se il sondaggio non sia stato inquinato da un’armata di bot, gli account fake che Musk combatte da tempo sulla piattaforma.

Un altro utente suggerisce: “Solo gli utenti con la spunta blu dovrebbero essere autorizzati a votare nei sondaggi che riguardano i cambiamenti delle regole sulla piattaforma. Li viviamo sulla nostra pelle”. E Musk, sotto, commenta: “Giusta osservazione. Twitter farà questo cambiamento”.

Twitter Blue è un abbonamento a pagamento che consente a chiunque di acquistare un badge verificato - la famosa spunta blu, appunto - per il proprio account.

In passato, in realtà, Musk ha già cambiato le regole di un sondaggio. Quando quest’ultimo era addirittura in corso. Lo scorso 16 dicembre, quando ha chiesto ai suoi follower di votare la riammissione di alcuni giornalisti sospesi, Musk ha interrotto il sondaggio - mentre i “Sì” erano in vantaggio - sostenendo di aver previsto troppe opzioni di risposta.

Da quattro - in effetti un numero insolito per i sondaggi che lancia abitualmente - le risposte possibili sono diventate solo due: “Sì” o “No”. E i “Sì” alla fine hanno vinto comunque.

La successione alla guida di Twitter, al di là della promessa (rispettata o infranta) del suo attuale leader, appare complicata. “La questione non è trovare un amministratore delegato - ha scritto in queste ore Musk - ma trovarne uno che sia in grado di tenere Twitter vivo”. L’imprenditore ha anche detto che il prossimo amministratore delegato “dovrebbe investire su Twitter che si trova, da maggio scorso, sulla corsia preferenziale verso la bancarotta”.