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Il voto elettronico è più democratico (ma per le politiche non va ancora bene)

Il voto elettronico è più democratico (ma per le politiche non va ancora bene)
Dalle istituzioni scolastiche alle riunioni di condonimio, dalle rappresentanze sindacali alle consulte di quartiere, sono decine ogni anno le occasioni in cui siamo (saremmo) chiamati a esprimere un voto. Spesso non lo facciamo, per pigrizia o scarsa informazione. Eligo Next è una piattaforma, dell'italiana IDTechnology, che rende facile e sicuro il voto elettronico
3 minuti di lettura

La prima reazione, quando Irene Pugliatti, Ceo di IDTechnology, dichiara che la loro piattaforma di voto elettronico Eligo viene usata per sette votazioni ogni giorno è di incredulità: possibile che ci siano tutte queste elezioni?

Il fatto è che la parola “votazioni” rimanda quasi automaticamente alle elezioni politiche che, benché in Italia più frequenti del normale, sono in realtà la punta di un iceberg gigantesco, che ci vede in veste di votanti (e di possibili eletti) in decine di occasioni: dai rappresentanti di classe alle scuole medie (probabilmente il primo voto della nostra vita), di istituto al liceo, alla scelta degli organismi dirigenziali degli ordini professionali, alle rappresentanze sindacali, ai consigli comunali e di quartiere, alle associazioni, alle assemblee di condominio ecc.
Sono decine gli organismi, pubblici o privati, che devono svolgere votazioni, assemblee deliberative ed elettive previste da regolamenti e statuti.

Strumenti essenziali per la democrazia partecipativa, senza dubbio. Ma che a volte rischiano di ottenere l'effetto contrario: se su 3mila aventi diritto al voto votano in 100 (un caso tutt’altro che infrequente), che tipo di rappresentanza possono vantare gli eletti? Non si rischia di lasciare queste cariche (e le quote più o meno grandi di potere che ne conseguono) nelle mani di pochi, che “sfruttano” la pigrizia o la scarsa dimestichezza con i meccanismi della rappresentanza della maggioranza dei pigri-disinformati?

E’ questo il terreno in cui si muove Eligo: non c’è dubbio che una modalità facile e sicura di voto elettronico aumenta, e di molto, la partecipazione, “in alcuni casi, spiega Pugliatti, anche del 100 o del 150%. Soprattutto nel caso di piccole elezioni abbiamo avuto casi in cui il 100% degli aventi diritto al voto ha effettivamente votato”. E, come cantava Giorgio Gaber, "la libertà è partecipazione".

Il voto digitale è infatti diventato una prassi usata da centinaia di realtà pubbliche e private, con un prevedibile boom durante la pandemia, “ma contrariamente a quanto ci aspettavamo, anche l’anno scorso il mercato ha tenuto, il che significa due cose: che chi lo prova poi non torna indietro e che i nostri clienti sono in aumento, indipendentemente dalle situazioni contingenti” spiega la Ceo.

Irene Pugliatti, Ceo di IDTechnology.
Irene Pugliatti, Ceo di IDTechnology. 

Eligo è un pioniere del mercato del voto elettronico e online in Italia, con una piattaforma cloud e web-based sicura e validata dal tribunale di Roma e dal Garante della Privacy nata nel 2005 e che oggi consente di creare e gestire qualsiasi tipo di votazione e assemblea deliberativa ed elettiva, in forma ibrida, full-remote (l’i-voting) o presso seggio (e-voting).

In particolare Eligo è dominante nel settore delle Università, in cui detiene il 75% dl mercato, e degli ordini professionali (30%), compreso quello dei Giornalisti.

Sicurezza e facilità d'uso, dicevamo. La prima è ovviamente fondamentale ed è lo scoglio psicologico più duro da affrontare con gli utenti. “Non tanto con i clienti, che prima di sceglierci fanno tutte le verifiche del caso, quanto con i votanti: hanno il timore che non usando una scheda cartacea, sia possibile abbinare il voto al votante, un filo che nelle elezioni “normali” si interrompe nel momento in cui la scheda cade nell’urna. In realtà con la piattaforma Eligo, le informazioni voto e votante sono immediatamente scisse e salvate in due aree separate. Inoltre ogni correlazione logica, fisica o temporale viene definitivamente persa alla conferma di voto nell’urna digitale: in pratica riproduciamo digitalmente l’atto d’inserimento di una scheda cartacea dentro un’urna rendendo non ricostruibile qualsiasi correlazione fra il voto espresso ed il votante, col vantaggio che le schede non possono essere segnate in nessun modo dal votante, eliminando di fatto le schede nulle” spiega Pugliatti.

Resta il tema, attualmente all’ordine del giorno, dei possibili attacchi hacker. “Ed è il motivo per cui al momento consideriamo il voto politico un’altra partita, con regole diverse: un’arena nella quale per il momento preferiamo non entrare. Il voto politico richiede livelli di sicurezza molto più elevato, il che si tradurrebbe in costi insostenibili. Ma c’è un altro problema: costruire un sistema inattaccabile, anche indipendentemente dai costi, non è impossibile, ma richiederebbe tali barrire tecnologiche da rendere l’operazione di voto estremamente complessa, con il risultato di rischiare di avere ancora meno votanti rispetto al voto cartaceo, e quindi, paradossalmente, un voto più influenzabile”, spiega Filippo Pugliatti, Strategic Product Manager di IDTechnology (la società che produce Eligo).

Il secondo tema è quello dell’interfaccia utente. Ed è l’innovazione principale di Eligo Next, una nuova versione sviluppata dopo oltre un anno di studi, ricerche, interviste e progettazione collaborativa. Partendo dall’analisi dei bisogni degli utenti e dei cambiamenti intervenuti nei rispettivi contesti d’azione – soprattutto pre- e post-pandemia –, è stato fatto un importante investimento sul miglioramento dell’usabilità di Eligo, rimodellando il processo di voto e di gestione della votazione, in modo che risulti ancora più semplice e immediato. Nella nuova versione ogni passaggio dell’operazione di voto offre un’interazione e un visual design che accompagnano l’utente nel processo di apprendimento delle regole elettorali. Ogni fase dell’allestimento e della configurazione dell’evento elettorale ha un’interfaccia ancora più intuitiva e flessibile anche per gli organizzatori, sempre nel rispetto dei vincoli normativi e regolamentari e di sicurezza.

Last but not least, il voto elettronico offre vantaggi anche in termini di costi e di sostenibilità: non c’è più la necessità di spostare decine di persone per la costituzione dei seggi o semplicemente per votare, l’uso di carta è pari a zero. Infine il tempo: lo spoglio delle schede avviene in pochi minuti e le contestazioni sono ridotte praticamente a zero.