Il campo di battaglia è il futuro dei motori di ricerca basati sull’intelligenza artificiale. E il primato per ora se lo contendono due colossi come Microsoft e Google. Una battaglia condotta a colpi di annunci, anticipazioni, acquisizioni e investimenti miliardari.
 

Microsoft ieri ha lanciato una nuova versione di Bing, il suo motore di ricerca. Sarà integrato con ChatGPT, l’intelligenza artificiale svelata lo scorso dicembre e che ha fatto capire al mondo le potenzialità di questa tecnologia. Satya Nadella ha chiarito subito la portata dell’annuncio: “È l’inizio di una nuova era per i motori di ricerca”, ha esordito dal quartier generale di Redmond il numero uno di Microsoft. 
 

ChatGPT consentirà agli utenti Bing di chiedere tutto “in modo naturale”. Come elaborare un testo, un’immagine, un menu personalizzato o un percorso di viaggio secondo i propri gusti. E lo farà anche grazie a una nuova cornice dove lavorare: una nuova versione di Edge, il browser di Microsoft, interamente ridisegnato per consentire una migliore fruizione delle nuove funzionalità di ricerca. “La vera gara comincia oggi”, ha poi aggiunto Nadella. Senza aggiungere altro. Ma il messaggio era diretto proprio a Mountain View.

Intelligenza artificiale

La sorprendente risposta di ChatGPT a una domanda su Telefono azzurro

di Riccardo Luna 08 Febbraio 2023

Google lancia Bard, un bardo digitale

Google 24 ore prima ha lanciato la sua risposta a ChatGPT: si chiama Bard, versione moderna del bardo medievale, un’AI in grado di dialogare con gli utenti, di rispondere alle loro domande e di avviare una conversazione andando a pescare nell’immenso bagaglio di informazioni presenti nei server di Alphabet. Per ora, a differenza di Microsoft, Google ha messo Bard a disposizione di un ristretto numero di “tester fidati”. Che per ora hanno tenuto il massimo riserbo su quanto testato.
 

Microsoft invece ha subito puntato al grande pubblico. Ha impressionato gli utenti della rete con la terza versione di ChatGPT, intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI, società fondata nel 2016 da Sam Altman e in cui Redmond ha già investito 11 miliardi. Il nuovo Bing avrà una versione ancora più potente di ChatGPT. Se la precedente ha mostrato la sua abilità nel comporre testi, codici e poesie (in rima, ma piuttosto banali), la nuova promette di fare molto di più. E di riposizionare Microsoft nel mercato della ricerca online. Capace di generare entrate pubblicitarie pari a 220 miliardi nel 2022, quasi tutti appannaggio di Google con il 93% delle ricerche.
 

Non è un caso se di tutte le innovazioni presentate da Microsoft con il nuovo Bing, su una si sono soffermati un po’ tutti i manager: la nuova generazione dei motori renderà molto più veloce l’acquisto online di prodotti e servizi. Google e Microsoft dal 2013 ad oggi hanno investito in decine di startup che si occupano di intelligenza artificiale. Da DeepMind a ChatGPT, per un controvalore totale che supera i 100 miliardi. Ora la tecnologia è matura per ripagare un decennio di impegni finanziari.