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I dati

Il 5G italiano è più lento della media europea: in Francia vanno al doppio

Il 5G italiano è più lento della media europea: in Francia vanno al doppio
(reuters)
Il rapporto di Opensignal relativo all'ultimo trimestre 2022 conferma che la velocità media del 5G italiano è di 107,3 Mbps, il 62% inferiore rispetto ai principali Paesi dell’UE
2 minuti di lettura

Le prestazioni del 5G italiano sono parecchio deludenti, soprattutto se confrontate con quelle degli altri principali Paesi europei: l'ultimo rapporto diffuso da Opensignal, la specialista in analisi del mercato delle telecomunicazioni, conferma che nel periodo tra il primo ottobre e il 29 dicembre 2022 la velocità media 5G in download in Italia è stata di 107,3 Mbps. Una prestazione piuttosto lontana dai 325,8 Mbps delle Svezia, 243 Mbps della Norvegia e 201,8 Mbps della Francia. In pratica nella classifica dell'ultimo trimestre 2022 il nostro Paese sembra in una sorta di terra di mezzo: tra il Regno Unito a 132 Mbps e la Polonia a 76,3.

Da ricordare, come termine di paragone, che nel residenziale la velocità media è tra i 40 e i 50 Mbps, e che per godere di un servizio streaming video come Netflix alla massima risoluzione (4K) sono sufficienti 15-20 Mbps. 

In sintesi, a fronte di una velocità media europea 5G di 173,8 Mbps, l'Italia ha registrato un passo del 62% inferiore: “Tuttavia, la media per gli altri mercati è aumentata solo del 3,9% su base annua, da 167,4 Mbps nel quarto trimestre del 2021, mentre il punteggio della velocità di download 5G in Italia è aumentato di un impressionante 13,4% nello stesso periodo da 94,6 Mbps", hanno fatto notare da Open Signal. E questo recupero è senza dubbio legato al crescente aumento della copertura del segnale 5G e a un miglior impiego delle frequenze, anche se in realtà in Italia si parla ancora di un'architettura mista dove la tecnologia di ultima generazione si appoggia su una rete di quarta generazione (4G). Chi fa meglio in Europa sta introducendo il cosiddetto 5G Standalone (SA), ovvero basato su infrastruttura 5G in purezza.

Anche il 4G non brilla per prestazioni

Quanto all'affidabile 4G, che ha consentito negli anni un netto salto prestazionale mobile, sembra essersi un po' seduto. Anche se bisogna sempre considerare che le medie matematiche non riescono a fare comprendere la polarizzazione dei dati: normalmente nei centri urbani si va molto più veloci che nelle aree rurali e la maggioranza della popolazione (circa 70%) vive in città.

Secondo Opensignal, la velocità media italiana del 4G nell'ultimo trimestre 2022 è stata di 31 Mbps, in pratica del 48,5% inferiore rispetto alla media europea di 46,1 Mbps. In questo caso facciamo peggio della Polonia (32,7 Mbps) e meglio della Spagna (29,2 Mbps), ma Norvegia (79,9 Mbps) e Olanda (77,2 Mbps) sembrano lontane; persino la Francia viaggia con una media di 41,8 Mbps in 4G.

In questa categoria, Vodafone pare fare meglio degli altri: in Italia si è registrata una prestazione media in download di 35,2 Mbps, contro i 31,1 Mbps di Wind Tre, 28,2 Mbps di Iliad e 26,9 Mbps di TIM.

5G in Italia: prestazioni massime e copertura in antitesi

Dal 2016 Opensignal traccia anche la qualità dell'esperienza mobile dell'utenza italiana sulla base di diversi parametri, fra cui le prestazioni velocistiche, la resa dello streaming video, la copertura e così via. In ambito 5G, il leader indiscusso per la velocità media in download (sulla base dei dati raccolti nel terzo trimestre 2022) è TIM, i cui clienti hanno registrato 284,4 Mbps. Vodafone si è posizionata al secondo posto con 173,1 Mbps, ma la sua velocità “è aumentata del 48,9% dal secondo trimestre del 2021 al terzo trimestre del 2022”. In pratica la distanza tra i due operatori si è ridotta. Iliad e Wind Tre invece hanno registrato rispettivamente 77,4 Mbps e 76,5 Mbps.

Quando si parla però di copertura, la classifica sembra invertirsi, poiché Iliad e Wind Tre, grazie ad accordi di condivisione di rete, riescono ad assicurare ai rispettivi clienti un accesso più costante al segnale 5G. Nello specifico il 29,5% e il 15,1% del tempo. Contro il 7,3% di Vodafone e l'1,5% di Tim.

In pratica il 5G non-standalone (NSA), appunto quello che sfrutta la rete mobile 4G e non una 5G esclusiva, consente giochi di prestigio. Assicura un uso più efficiente delle risorse frequenziali a disposizione e buone prestazioni velocistiche per lo più in aree confinate, oggi soprattutto nei centri urbani. E così accade che TIM svetti sulla velocità ma con una copertura ridotta e Wind Tre si distingua per diffusione ma offrendo prestazioni inferiori.