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Il caso

Storia di Do Kwon, l'informatico dietro il crac da 40 miliardi di Terra-Luna arrestato in Montenegro

Storia di Do Kwon, l'informatico dietro il crac da 40 miliardi di Terra-Luna arrestato in Montenegro
(reuters)
La sua fuga è finita dopo 10 mesi di ricerche, un mandato di cattura internazionale e indagini tra Usa, Corea del Sud e Montenegro. Chi è l'uomo accusato del crac più grande di sempre del mondo cripto 
2 minuti di lettura

La fuga di Do Kwon è finita. Il 31enne informatico coreano sospettato di essere l’artefice del più grande crac di sempre del mondo delle critptovalute, è stato arrestato in Montenegro. Era tra gli uomini più ricercati al mondo da quando lo scorso maggio la sua Terraform Labs è crollata bruciando 42 miliardi. Centinaia di migliaia i risparmiatori coinvolti in tutto il mondo. Un crac che si è tradotto in un bagno di sangue sul mercato delle criptovalute dove in pochi giorni si sono bruciati quasi mille miliardi di valore, avviando uno dei periodi più cupi del mercato degli asset digitali.

 

L'arresto in Montenegro, prima di un volo per Dubai

La caccia all’uomo si è conclusa mercoledì mattina nell’aeroporto di Padgorica, da dove Do Kwon voleva imbarcarsi per Dubai con un passaporto costaricano. Di lui poche foto, mentre cerca di fuggire lo sguardo degli obbiettivi celandosi dietro un cappello nero. Ora dovrà rispondere agli inquirenti di Seul e spiegare cosa è successo nelle ore precedenti al crac di Terraform Labs. Non l’unico aspetto da chiarire. L’altro porta dritti al cuore dell’invenzione che lo ha reso uno dei protagonisti assoluti del mondo delle criptovalute. Nome tecnico: criptovalute stabili algoritmiche. Una delle soluzioni di ingegneria finanziaria più oscure, vertiginose e sofisticate mai create. Capace di attrarre miliardi e avvitarli in un vortice che li ha bruciati all’improvviso. Su Do Kwon oggi ci sono otto capi d’accusa, tra Stati Uniti, Corea del Sud e Montenegro. Frode, truffa, falsificazione di documenti. Accuse che però sembrano solo lambire quello che è stato in grado di creare.

 

La nascita di Terraform Labs

Anno 2016. Il mercato delle criptovalute vive il suo primo boom che porterà Bitcoin a valere da 200 a 20.000 dollari. Do Kwon ha 25 anni. Si è da poco laureato a Stanford negli Usa. Vende, con poco successo, prodotti informatici. Le cripto gli appaiono un affare molto più interessante. Si avvicina ai primi progetti di stablecoin, criptovalute che non oscillano di valore perché ancorate a delle monete come il dollaro da un rapporto “uno a uno”. Perché vengono create? Perché consentono di muoversi con più rapidità nel mondo della speculazione in cripto asset, senza dover passare da monete tradizionali durante le compravendita. Una manna per trader e piccoli investitori in cerca di soldi facili, il vero motore che muove le impennate di prezzo delle cripto.

Do Kwon fiuta le potenzialità di questo mercato. Lavora ai primi progetti. Poi ha un’intuizione: creare un’altra forma di stablecoin. Invece che ancorarla alle riserve in dollari, se ne poteva creare una che trovasse il suo equilibrio nel rapporto tra due stablecoin correlate. Una legata al dollaro. L’altra a una criptovaluta. Chiama la prima Terra. La seconda Luna. Un algoritmo avrebbe mantenuto sempre un rapporto di parità tra i due estremi, che si sarebbero mossi in orbite perfette. Un po’ come la Luna in rapporto alla Terra. Stablecoin algoritmiche. Obiettivo: rendere gli scambi ancora più rapidi ed efficienti, e creare un margine dal valore che nel tempo avrebbe acquistato Luna.

 

La crescita di un progetto arrivato a valere 5 miliardi

Il meccanismo è vertiginoso. Ma crea entusiasmo tra i fan delle criptovalute. Do Kwon diventa uno dei protagonisti assoluti del mercato delle cripto. Una semi divinità. Capace di dare idee, visione e concretezza all’approccio fideistico dei fan delle criptovalute. Terra-Luna per molti diventa l’ecosistema perfetto. Terraform Labs raccoglie centinaia di milioni di dollari di investimenti da parti di fondi di venture capital e altre piattaforme di compravendita di cripto. A novembre 2021 tocca la valutazione di 5 miliardi di dollari.


Il crac del 2022, poi la fuga

Poi qualcosa si rompe. 8 maggio 2022. I mercati finanziari cominciano a fare i conti con inflazione, tassi di interesse e tensioni internazionali. Crollano i mercati. Crolla il Nasdaq. Crolla Bitcoin e ha un impatto immediato su Terra-Luna. Cosa sia successo esattamente non è ancora chiaro. Ma l’algoritmo che regola il rapporto tra i due estremi dell’altalena si rompe. L’enorme massa di prelievi di quei giorni ha fatto saltare l’equilibrio stabilito fino ad allora dalle macchine. In poche ore si capisce subito che sarà un bagno di sangue. Do Kwon prima cerca di difendersi su Twitter. Promette che ogni centesimo sarà ridato. Poi un ultimo messaggio: “Mi dispiace per tutto il male che la mia creazione ha causato”. Poi fa perdere le proprie tracce. I giudici lo cercano per il fallimento di Terraform Labs. L’Interpol lo bracca. Singapore. Dubai. Serbia. Poi la fine, dopo dieci mesi, nella capitale montenegrina.