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Non solo computer

Il futuro di Acer è un presente fatto di portatili gaming e biciclette elettriche

Il futuro di Acer è un presente fatto di portatili gaming e biciclette elettriche
Intervista a Diego Cavallari, country manager italiano dell’azienda taiwanese: “Il mercato è in forte flessione, ma abbiamo fiducia”. Anche grazie ai tanti nuovi prodotti, compresi alcuni decisamente inattesi
4 minuti di lettura

Non è un momento facile per il mondo dei computer: dopo gli ottimi (e per certi versi sorprendenti) risultati del biennio Covid, con le vendite trainate da una domanda in crescita per le necessità di lavorare da casa, studiare da casa e fare più o meno tutto da casa, i dati di quest’anno sono in prevedibile calo.

“Il mercato è in fortissima sofferenza e sta subendo perdite notevoli - ci ha confermato Diego Cavallari, country manager di Acer Italia - C’è stata una flessione importante già nel Q1 del 2023 rispetto al Q1 del 2022 (i primi 3 mesi dell’anno, ndr), che beneficiava ancora degli effetti dei lockdown”. E però, “abbiamo fiducia per il resto dell’anno, che dovrebbe chiudersi con un -10% complessivo”. In calo, ma non così in calo come si poteva inizialmente temere.

Il “miracolo” dei desktop e la forza del gaming

Le ragioni della fiducia che ha Acer sono le stesse su cui si basa quella di Lenovo: l’arrivo di nuovi prodotti che, soprattutto nel settore gaming, dovrebbero dare maggiore spinta alle vendite. Nella seconda metà di aprile, il produttore taiwanese ha presentato molte novità, fra notebook dedicati ai professionisti, monitor, chromebook (cosa sono?), 5 computer pensati per i gamer e anche la sua prima bici elettrica e pure un purificatore d’aria.

“Pensiamo che faranno bene sul mercato italiano - ci ha detto ancora Cavallari - che non è diverso da quelli degli altri Paesi d’Europa e dagli Stati Uniti, tranne che per una cosa”. Cioè? “È forse quello dove più spesso si vedono sconti e promozioni e dove si vedono sconti di maggiore consistenza. Succede soprattutto per due motivi: perché il consumatore italiano va un po’ incentivato e perché non ci sono altri mercati che hanno un numero così alto di rivenditori”. Non solo: “Un ruolo in questo lo hanno proprio le grandi catene di negozi, online e offline, che danno alle aziende obiettivi da rispettare sul numero dei pezzi da vendere, spesso chiedendo di superare i risultati dell’anno precedente - ci ha raccontato Cavallari - E l’unico modo per raggiungerli è fare sconti, abbassare i prezzi per aumentare i pezzi”.

È indubbiamente una situazione un po’ strana, soprattutto in questo momento economico, ma in Acer non sembrano preoccupati: “Siamo fra i primi 3 brand al mondo nel settore dei computer, con una quota di mercato intorno al 13-14%”. L’azienda è forte soprattutto fra i desktop e nel gaming, che sono due nicchie dai destini opposti: “I desktop sono stati un miracolo inspiegabile nel biennio 2020/2021 - ci ha detto Cavallari con un sorriso - In Italia ne vendevamo 3mila alla settimana nel periodo della pandemia, oggi siamo intorno ai 1500. Rispetto al 2021, hanno perso il 46% nel 2022 e poi ancora il 50% a inizio 2023 rispetto a inizio 2022”. Spariranno? “No ma si ridimensioneranno decisamente sino a trovare un loro spazio”.

Quello del gaming è invece un segmento che va in direzione opposta, con l’interesse delle persone che rimane sempre relativamente alto: “Per noi è un’area importante e in cui vogliamo essere presenti sempre di più, sia con i portatili della famiglia Nitro, che è un po’ la nostra gamma d’ingresso (si parte sotto i 2mila euro, ndr), sia con i Predator, che sono i nostri prodotti rivolti ai gamer più esigenti, con prezzi che possono anche superare i 4-5mila euro”.

Per le aziende che li fanno, i computer per videogiocare sono importanti anche dal punto di vista economico, come Cavallari ci ha spiegato chiaramente: “Hanno prezzi più alti, che si traducono in fatturati più alti. Magari ne vendi di meno ma sono più redditizi”. Per le persone che li comprano, funzionano perché ormai possono fare ben altro, oltre al gaming: “Alcuni sono a livello di una workstation professionale, grazie alle performance permesse da CPU e GPU, tanto che abbiamo molti clienti che li comprano per questo e non per giocare”.

Chi di solito non li compra è invece chi preferisce videogiocare sulle console di ultima generazione, come Xbox X e PS5, che infatti “non consideriamo come concorrenti, perché si rivolgono a una clientela completamente diversa”. E però, proprio per cercare di catturare un po’ di quella clientela, puntando magari a chi è indeciso fra una console e computer gaming o è curioso ma non vuole investire una grossa somma di denaro, “a inizio estate faremo debuttare un nuovo laptop dal design più tradizionale, con prestazioni grafiche paragonabili a quelle di un PC da gamer ma con un prezzo più accessibile”.

Una ebike per trovare nuove strade

Accessibile come tutto sommato è il costo della nuova Ebii, la prima ebike di Acer, che è forse il prodotto che più ci ha incuriositi fra quelli svelati dal produttore orientale: attesa in Italia da settembre, ha un listino che parte da 1999 euro. Che non sono pochi ma nemmeno sono tanti, considerando quello che offre il mercato.

Perché Acer ha deciso di entrare in questo settore? “Nella cosiddetta mobilità dolce sta succedendo un po’ quello che è successo nel mondo delle auto: l’elettrificazione ha permesso e sta permettendo l’ingresso di nuovi produttori, in qualche modo democratizzando l’offerta. E noi pensiamo di poter dire la nostra, perché con l’elettronica ci sappiamo fare”. La Ebii ha fra l’altro da subito alcune soluzioni interessanti, come la trasmissione a cinghia e un certo impiego dell’intelligenza artificiale: “La persona indica la destinazione che deve raggiungere e il nostro software intelligente sceglie il percorso e gestisce la potenza in autonomia, dandola o togliendola a seconda della pendenza, ottimizzando così il consumo”. Questo non sembra un esperimento, come si potrebbe legittimamente pensare: “La venderemo in tutto il mondo, crediamo molto in questi prodotti e nel 2024 arriveranno anche mountain bike e monopattini elettrici a marchio Acer”, ci ha anticipato Cavallari, dicendoci anche che l’azienda ha un team europeo e uno italiano dedicati specificamente a questo.

La sostenibilità, “magari con l’aiuto dello Stato”

Acer ci crede perché “questi prodotti sono green e sostenibili” e perché “il nostro impegno nella sostenibilità è costante da anni, anche lungo tutta la filiera: è inutile che produci a emissioni zero se poi chi consegna i tuoi prodotti, per nave o in furgone, finisce per inquinare”. E quindi? “E quindi, da tempo stiamo verificando tutti i passaggi per correggere ed eventualmente modificare queste cose e abbiamo già cambiato alcuni fornitori di servizi proprio per queste ragioni”.

Il produttore taiwanese è al momento praticamente l’unico ad avere a catalogo una linea di computer fatti di materiali riciclati: si chiama Vero e la speranza di Acer è che, soprattutto in Italia, possa funzionare sempre meglio: “Le persone sono preoccupate di questi temi, si interessano, ne parlano - ci ha ricordato Cavallari - Ma quando arriva il momento di spendere qualcosa di più per acquistare prodotti più gentili con l’ambiente, raramente sono disposti a farlo”. Una soluzione potrebbe paradossalmente passare dalla concorrenza: “Se altri ci seguissero, il prezzo finale dei prodotti scenderebbe”. Un’altra sta in qualche modo in mano allo Stato: “Come in Francia, servirebbero leggi per incentivare gli acquisti green, soprattutto nel caso dei grandi ordinativi fatti dalle grandi aziende”.

@capoema