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Il caso

Il fallimento di Virgin Orbit tocca l'Italia. Pertosa (Sitael): "Da noi 800 mila euro per un lancio che non ci sarà"

Il fallimento di Virgin Orbit tocca l'Italia. Pertosa (Sitael): "Da noi 800 mila euro per un lancio che non ci sarà"
La società chiude i battenti. Nel 2018 l'accordo con Sitael per il lancio di satelliti nello spazio. La società di Richard Branson mette all'asta i beni e ottiene 35 milioni. Era valutata 3,5 miliardi
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Nessun volo suborbitale partirà dalla Puglia. Niente satelliti, né turisti spaziali. Non con Virgin Orbit almeno. La società fondata da Richard Branson il 24 maggio è fallita. Un crac che coinvolge anche l’Italia e lambisce Sitael, scelta nel 2018 da Virgin per sviluppare tecnologie per i voli spaziali e creare il primo spazioporto italiano. A Grottaglie. Un centinaio di chilometri a sud di Bari. “Con Virgin avevamo un lancio di un satellite programmato per la fine di quest’anno. Abbiamo anche versato un anticipo di 800 mila dollari, prima di tre tranche di pagamento. Ovvio che il loro fallimento per noi è un problema”, racconta a Italian Tech Chiara Pertosa, amministratore delegato di Sitael.

 

L'accordo firmato a Mola di Bari. Benson e l'esultanza del pugno alzato

L’accordo tra Virgin e Sitael è stato firmato il 6 luglio 2018. A Mola di Bari, dove l’azienda ha sede, Branson si presenta di persona. In maniche di camicia, alla presenza dei vertici dell’azienda, del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e dell’allora ministro per il Sud, Barbara Lezzi, primo governo di Giuseppe Conte. La foto simbolo di quel giorno a Mola ritrae l’istrionico Branson alzare un pugno in segno di esultanza dopo aver firmato l’accordo. Un fremito nella compostezza generale.

Chiara Pertosa, amministratore delegato di Sitael
Chiara Pertosa, amministratore delegato di Sitael 

L’aeroporto di Grottaglie, provincia di Taranto, nei piani sarebbe dovuto diventare la piattaforma di lancio per voli suborditali, commerciali e turistici. Grottaglie rispettava i parametri previsti per questo tipo di lancio: spazio, vicinanza al mare. E l'idea di farne uno spazio porto non è stata messa da parte dalla Regione. Ma senza Virgin manca un tassello fondamentale: il lanciatore. Un'azienda che stabilisca lì la base per i propri lanci. 

 

A gennaio Virgin fallisce un lancio. Le cose precipitano

“Quando abbiamo siglato la partnership il progetto prevedeva di far volare da lì Virgin Orbit. Il loro velivolo doveva portare sotto una navicella che conteneva dei piccoli satelliti. I nostri. La navicella si sarebbe dovuta staccare e andare in orbita”, ricorda Pertosa. “Il progetto si è arenato da lì a poco. Loro hanno cominciato ad accumulare ritardi per lo sviluppo. Poi tutto è precipitato dopo quello che è successo a inizio anno in Cornovaglia”, quando il razzo LaucherOne di Virgin Orbit ha subito un’anomalia, non raggiungendo l’orbita e perdendo i 9 satelliti che aveva a bordo. Il satellite di Sitael (un progetto che l’azienda pugliese aveva fatto per l’Agenzia spaziale europea) ora non rischia di fare la stessa fine. Ma il problema ora è trovare ora un altro lanciatore. Qualcuno che possa lanciare i satelliti pensati però per essere ospitati nei razzi della Virgin.

“Siamo in difficoltà. Non sarà facile”, ammette Pertosa. “Loro volevano entrare nel business dei lanci commerciali. E con prezzi vantaggiosi. Ma ci vogliono competenze tecniche importanti. E al momento solo SpaceX di Elon Musk è riuscita a farlo”, aggiunge la manager. Branson in Puglia aveva da poco rilanciato il suo piano per i voli suborbitali dopo un lungo stop, a seguito di un incidente nel 2014 nel deserto della California dove un veicolo spaziale è esploso durante un test, causando la morte di uno dei due piloti. Nel 2018 ha siglato una serie di partnership. E i partner di allora oggi sono tutti creditori. I 1000 dipendenti hanno perso il loro lavoro.

 

Il crac di Virgin Orbit che nel 2021 valeva 3,5 miliardi

Sitael è un’eccellenza italiana nel settore aerospaziale. Fa parte della Angel Investment, fondata e guidata da Vito Pertosa. Il gruppo ha oltre 2.000 dipendenti. 1.400 ingegneri e una rete di contatti e partnership con i migliori politecnici italiani.

L’accordo con Virgin (sia con Orbit che con Virgin Galactic) avrebbe dovuto accelerare il suo processo di crescita nel settore, che in Puglia vede un centro ricerca e sviluppo tra i migliori in Italia. “Dopo l’accordo del 2018 non ne sono seguiti altri. Nessun altro contatto, né progetto. Da tempo sapevamo che le cose non andavano bene”, conclude Pertosa.

Virgin Orbit, che ha sede negli Stati Uniti, in California, ha presentato l’istanza di protezione dal fallimento (il Capitolo 11) il 24 maggio. Ha messo all’asta i suoi beni e ricavato finora 36 milioni di dollari. Una cifra che rappresenta appena l’1% del valore che la società aveva raggiunto nel 2021 a Wall Street. Era valutata 3,5 miliardi di dollari.