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L’iniziativa

Da Mamma di Merda a Mamma di Meta: così Instagram parla di social a genitori e figli

Da Mamma di Merda a Mamma di Meta: così Instagram parla di social a genitori e figli
Nella settimana del caso Ferragni, il social network annuncia una curiosa partnership con il popolare duo di mamme torinesi che dal 2016 cercano di ricordare che “le mamme sono anche donne e hanno i loro difetti”
3 minuti di lettura

Il caso di Chiara Ferragni e della bimba di 11 anni che l’ha criticata per una foto postata su Instagram, cui poi è stato chiuso il profilo per la violazione dei limiti di età, è solo l’ultimo nella delicata questione del rapporto fra i bambini e i social network.

Più o meno tutte le piattaforme, da TikTok a YouTube, da Facebook a Instagram (con alcune novità importanti annunciate già a metà 2021), hanno ormai strumenti con cui cercano di rendere più semplice e sicura questa convivenza, dal cosiddetto age-gating (la richiesta dell’età in fase di iscrizione) a limitazioni su contenuti e interazioni.

Di recente, però, Instagram ha deciso di fare un interessante passo in più. Interessante e non scontato, perché l’azienda ha creato una partnership con una pagina molto seguita (oltre 185mila follower) ma con un nome non esattamente facile, al netto delle ipocrisie.

“Basta con la narrazione delle mamme perfette”

La pagina si chiama Mamma di Merda, l’hanno creata Francesca Fiore e Sarah Malnerich, e da questa pagina è nata l’iniziativa Mamma di Meta, dedicata appunto all’educazione dei più giovani (e delle loro famiglie) per quel che riguarda i social.

Fiore e Malnerich vivono a Torino, sono mamme di un totale di 3 figlie (di età compresa fra gli 8 e i 13 anni) e il loro progetto è nato nel 2016: “Avevo aperto un blog su Wordpress per parlare dell’essere genitori, delle difficoltà che si hanno, di quello che si affronta nella vita di tutti i giorni - ci ha raccontato Fiore - L’idea era di provare a ribaltare la narrazione delle mamma perfetta, che è sempre performante al massimo, e di ricordare che le mamme sono anche donne, sono persone normali e  hanno le loro défaillance”. L’idea era anche quella di parlare di tutto questo con leggerezza e con comicità, da cui arriva forse la scelta del nome: “Siamo su Instagram da circa 5 anni e non abbiamo avuto problemi a registrare lo username che avevamo scelto - ci hanno risposto con un sorriso quando glielo abbiamo chiesto - Ci sono più problemi con qualche giornale, che magari fatica a scrivere Mamma di Merda in un titolo”.

Al di là della comicità e dell’ironia, nel tempo il progetto di Fiore e Malnerich si è allargato oltre la genitorialità ed è arrivato ad affrontare anche temi più grandi, come l’incomunicabilità fra uomo e donna, i problemi delle scuole e gli effetti di questi problemi sulle famiglie (e in particolare sulle donne), le conseguenze dei mesi di lockdown sia sulle madri sia su figlie e figli. Sino ad arrivare al rapporto con i social e alla collaborazione con Meta per Instagram.

Da Mamma di Merda a Mamma di Meta

All’atto pratico, questa cosa si concretizza lungo due filoni principali: online e nel mondo reale. Già adesso, cliccando su mammadimeta.it si arriva su una pagina da cui è possibile scaricare una sorta di Guida a Instagram con gli strumenti dedicati a genitori e adolescenti per un uso sicuro e consapevole della piattaforma: è condensata in un paio di pagine, non è eccessivamente complicata e ci è sembrata un ottimo punto di partenza per capire quello che si ha davanti. Inoltre, Meta ha un intero Family Center (si raggiunge da qui) che permette di accedere a risorse utili,  fornite da esperti del settore, che possono essere usate per sostenere gli adolescenti e che coinvolgono gli adulti nell’esperienza online dei ragazzi.

Quanto al mondo reale, Fiore e Malnerich dedicheranno a questo argomento uno spazio durante il loro show Uno Spettacolo Esecrabile al Sole, che dopo il debutto della scorsa primavera, torna con un tour estivo nei teatri d’Italia che parte il 5 giugno da Firenze e toccherà un totale di 15 tappe da Nord a Sud.

Figli e social: 3 cose che i genitori dovrebbero fare

Tappe in cui anche le stesse ideatrici del duo Mamma di Merda cercheranno di migliorare dal punto di vista della gestione del complicato rapporto fra figli e social. Applicando 3 regole che secondo loro dovrebbero applicare un po’ tutti i genitori: “Accettare la realtà, cioè essere consapevoli che i social fanno parte della vita dei nostri figli e che vietarli serve a poco, se non a distruggere il rapporto fra noi e loro. Meglio tenere il dialogo aperto, così che vengano a parlare con noi in caso di problemi”. E poi cosa? “Farsi aiutare dalla tecnologia, perché gli strumenti digitali ci sono e dobbiamo imparare a usarli. Iniziando dallo stabilire una limitazione dei tempi di utilizzo che sia magari anche frutto di una trattativa con i nostri figli, così che si raggiunga un punto di equilibrio che soddisfi tutti”.

Infine, “stabilire regole precise per l’uso: anche se l’adolescenza è il periodo in cui le regole vengono infrante, i ragazzi e le ragazze ne hanno bisogno, anche se non ne sono consapevoli. Perché senza regole si perdono”.

L’età minima e il caso Ferragni

Una di queste regole è che c’è un’età minima per stare sui social network: in Italia è fissata generalmente a 13 anni, che secondo Fiore e Malnerich “è un’età come un’altra, anche se è stata stabilita da professionisti del settore e persone competenti in materia”. In che senso? “Nel senso che a 13 anni, così come a 14, 16 oppure 18, si può essere ancora mezzi bambini oppure quasi adulti - ci ha detto Fiore - Noi genitori non possiamo affidarci solo a questo o dare tutta la responsabilità alle piattaforme: dobbiamo esserci, come ci siamo la prima volta che vanno a scuola, al cinema, a fare shopping con le amiche. I social sono solo un altro posto dove i nostri figli possono interagire con gli altri, e dobbiamo prestare la stessa attenzione che presteremmo altrove”.

Attenzione che forse i genitori di Giulia, la bambina che ha commentato la foto di Chiara Ferragni, hanno un po’ omesso: “Tutta questa storia è stata un po’ un autogol per loro - ci hanno detto Fiore e Malnerich - Quella bimba ha 11 anni e su Instagram non poteva starci, a prescindere dal fatto che i genitori sapessero o meno che ci stava. Magari a 13 anni sarà infastidita allo stesso modo da un’immagine come quella che ha criticato, e sarà liberissima di esprimere questo disagio. Però deve prima avere l’età giusta per poterlo fare”.

@capoema