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Le elezioni social/7

Quanto e come si parla online di Carlo Calenda e Matteo Renzi

Quanto e come si parla online di Carlo Calenda e Matteo Renzi
(agf)
3 minuti di lettura

Concludiamo la panoramica effettuata dall’inizio della scorsa settimana su presenza e reputazione online dei principali leader politici con la fotografia delle conversazioni online relative ai leader di Azione e Italia Viva.

Come per gli altri capi partito, DataMediaHub ha analizzato, in esclusiva per ItalianTech, le conversazioni online (piattaforme social, news online, forum e blog) negli ultimi trenta giorni relativamente a Carlo Calenda e Matteo Renzi.

Le citazioni online di Calenda sono state poco più di 378mila, da parte di oltre 27mila autori unici, i cui contenuti hanno coinvolto (like + reaction + commenti e condivisioni) quasi 3 milioni di persone. Quasi gli stessi volumi di Berlusconi, che però genera meno engagement del leader di Azione.

 Volume di conversazioni che ha generato una portata potenziale, la cosiddetta “opportunity to be seen”, ovvero appunto l’opportunità che teoricamente hanno avuto in base ai tali volumi di conversazioni di essere esposti a contenuti relativi a Calenda, di 1.478 miliardi. Sulla base della nostra esperienza stimiamo ragionevolmente che la portata effettiva si attesti a 74 miliardi di impression, di visualizzazioni effettive di contenuti relativi a Calenda, al lordo delle duplicazioni. 

Il picco massimo di tali conversazioni si è avuto il 7 agosto scorso quando il leader di Azione ha annunciato di aver deciso di rompere il patto stretto con il Partito Democratico pochi giorni prima. Elemento che emergeva anche dalla nostra analisi sulle conversazioni online relative a Enrico Letta, che altrettanto ha registrato il massimo di citazioni lo stesso giorno.

Ancora una volta, anche per Calenda poche donne che partecipano alle conversazioni online, come è emerso in tutte le nostre precedenti analisi. La politica tende a escludere le donne, come conferma anche il fatto che proporzionalmente le candidate a questa tornata elettorale siano una netta minoranza, e le donne si escludono dal parlare, e dal partecipare attivamente alla politica. Una spirale viziosa da rompere il prima possibile.

Anche per Calenda, così come per gli altri capi partito, vi è una prevalenza di sentiment negativo, di emozioni e, appunto, sentimenti, negativi contenuti nelle verbalizzazioni online da parte delle persone, ma si tratta del valore più basso. Inferiore a tutti gli altri leader, e anche al suo “compagno di viaggio”, Renzi, come vedremo di seguito.

La tag cloud, la nuvola dei 100 hashtag più utilizzati nelle conversazioni online, e la “emoji cloud”, la nuvola delle 100 emoji maggiormente utilizzate in associazione alle esternazioni delle persone riguardo al leader di Azione, contenute nell’infografica di sintesi dei risultati della nostra analisi, sono di supporto in tal senso, e aiutano a comprendere meglio il sentiment.

Se questa è la fotografia di Calenda, quella relativa al suo alleato, al leader di Italia Viva, è decisamente più appannata.

Poco meno di 332mila le citazioni, da parte di oltre 23mila autori unici, i cui contenuti hanno coinvolto, nei termini sopra riportati, circa 2,3 milioni di persone. Volume di conversazioni che ha generato una portata potenziale di 717,5 milioni di impression, che stimiamo essere pari ad una portata effettiva pari a 36 milioni di visualizzazioni. Valori estremamente più contenuti rispetto a quelli del suo alleato. Certo, come si suole dire oggi giorno, il front runner dell’alleanza è Calenda, ma la differenza tra i due è davvero notevole.

Il picco massimo delle conversazioni relative a Renzi si è avuto l’11 agosto scorso quando è stata annunciata l’alleanza tra Azione e Italia Viva, con circa 30mila mention in una sola giornata. Anche nel caso del Senatore di Firenze, come ama definirsi, a prevalere sono individui di sesso maschile e di età compresa tra 25 e 34 anni.

Peggiore di Calenda il sentiment che emerge nei confronti di Renzi, negativo per il 31.1% contro il 29.5% del suo alleato. Lo si capisce, anche, dalla tag cloud, dove emergono tra gli altri hashtag come #RenziMitomane, e dalla emoji cloud, caratterizzata da faccine che sghignazzano, facce da clown, espressioni di rabbia di vario genere e molto altro ancora, come mostra l’infografica.

Con questa analisi si conclude questo primo capitolo dell’osservatorio social su elezioni e campagna elettorale. E da domani affronteremo giorno dopo giorno altre tematiche legate alla corsa alle urne.

Da tutte le analisi svolte emerge che Giorgia Meloni è colei che ha ottenuto negli ultimi trenta giorni il maggior numero di citazioni e di persone coinvolte, ma è anche il leader politico per il quale il sentiment è caratterizzato da maggior negatività. Al contrario Giuseppe Conte è invece colui con la maggior quota di sentiment positivo, come emergeva anche dalla nostra analisi relativa al confronto tra alcuni dei principali leader politici su "L'Italia che vogliamo", domenica a Cernobbio.

Per Berlusconi ha pesato negativamente in particolare l’uscita sul presidenzialismo e quello che i più hanno vissuto come un attacco a Mattarella. Mentre per il suo alleato, Salvini, sono emersi, come difficilmente poteva essere altrimenti, elementi di forte critica rispetto alla vicinanza politica con Orban e Putin.

Infine, Letta è chi ha goduto della maggior amplificazione mediatica, toccando una portata effettiva stimata di 87 miliardi di impression, di esposizioni a contenuti relativi a lui. Ma l’alleanza con Di Maio e la rottura con Calenda hanno pesato sulla sua reputazione online.