Chi è responsabile per le idiozie che dicono i robot?

C’è stato un tempo, mica tanto lontano, fino a sei mesi fa, in cui se chiedevi a Google: "Quando è che Snoopy ha assassinato Abramo Lincoln?”. Google rispondeva: “Nel 1865”. Che è davvero l’anno della morte del presidente degli Stati Uniti, ma non certo per mano, o per zampa, del bracchetto dei fumetti di Charlie Brown.

Il caso

Alcune risposte di Bing cominciano a fare paura. E non per la loro precisione

di Arcangelo Rociola 16 Febbraio 2023

Questo aneddoto mi è tornato in mente leggendo quello che sta capitando a milioni di utenti alle prese con la nuova potente intelligenza artificiale utilizzata da Microsoft per Bing, il suo motore di ricerca. Ad un utente ha detto che siamo ancora nel 2022, di farsene una ragione e smetterla di delirare. E’ solo un esempio fra i tantissimi; e del resto l’avversario messo in campo da Google, Bard, ha debuttato sbagliando clamorosamente una risposta di astronomia piuttosto facile, peraltro: bastava andare su Google per scoprirla. Ma appunto, le nuove intelligenze artificiali non forniscono soltanto una serie di link a siti web dove trovare davvero la risposta esatta, ma tendono a confezionarla.

Intelligenza artificiale

Il nuovo Bing (che usa ChatGpt) fa già degli errori. Ma non dovrebbe sorprenderci

di Pier Luigi Pisa 14 Febbraio 2023

Esattamente come Google aveva iniziato a fare da un po’ di tempo quando ci fu l’incidente di Snoopy e Abramo Lincoln. Il problema nasce dal fatto che una intelligenza artificiale si nutre di dati, ovvero di informazioni, che pesca sul web. E il web è pieno di notizie fasulle, assurde o di propaganda.

Da qui il rischio, anzi, l’alta probabilità di ricevere risposte false. Ma una intelligenza artificiale può essere ritenuta responsabile di quello che dice? La settimana prossima se ne occuperà la Corte Suprema degli Stati Uniti: decidendo su un contenzioso che parla di altro i giudici hanno l’opportunità di aggiornare la famosa sezione 230, ovvero la legge che ha consentito la costruzione di Internet come la conosciamo stabilendo che le piattaforme non sono responsabili per i nostri contenuti (altrimenti ogni nostro post dovrebbe prima essere vagliato e approvato). Ma nel caso dell’intelligenza artificiale di Bing o Bard è diverso: i contenuti li creano direttamente, li generano, sostenendo con vigore una tesi. E se è falsa, se in conseguenza di ciò, ci sono dei danni, con chi possiamo prendercela?