Grazie all’e-commerce le aziende approdano su nuovi mercati e aprono altri canali di vendita. La pandemia ha accelerato un processo di digitalizzazione già in atto, spingendo anche realtà tradizionalmente offline, come i negozi di quartiere, a dotarsi di modalità digitali per raggiungere un pubblico diverso e più ampio. Gli strumenti offerti da e-commerce e social network sono un fattore abilitante per i territori, favorendo lo sviluppo dell’economia locale. Ad esempio, il proximity commerce consente ai piccoli negozianti di raggiungere clienti residenti in zone limitrofe, facendo leva sui player del commercio elettronico e impiegando i servizi di logistica e le piattaforme di consegna: secondo Netcomm, il Consorzio del commercio digitale in Italia, è una delle attività su cui puntare per rafforzare le realtà imprenditoriali locali. E che fa parte delle proposte suggerite dal Consorzio per rendere le città degli hub dell’e-commerce e sostenere la digitalizzazione del Sistema Paese.

Innanzitutto, bisogna investire per aumentare le competenze digitali dei lavoratori, con iniziative di formazione specifiche e la creazione di centri di eccellenza. Poi valorizzare digitalmente il nostro patrimonio artistico e culturale, promuovendo il turismo con le agenzie di viaggio online. Per spingere l’export ma anche servire i clienti più vicini, Netcomm sostiene l’importanza di sviluppare piccoli Mall digitali locali e, reinterpretando il modello dei distretti industriali, esorta a creare dei distretti digitali, basati sulla complementarità di prodotti e servizi. Il Consorzio sottolinea poi la necessità di aumentare la presenza del Made in Italy sui marketplace internazionali e di facilitare l’adempimento delle procedure doganali e commerciali. Questi cambiamenti presuppongono una maggiore diffusione dei pagamenti digitali, da sostenere con campagne di sensibilizzazione; e devono comprendere nuovi modelli di logistica e di intermodalità sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale.