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Intervista

Demuth: “Ho creato Bitpanda perché tutti possano investire”

Demuth: “Ho creato Bitpanda perché tutti possano investire”
Parla il fondatore della piattaforma digitale dove si può investire, in modo facile e anche soltanto 1 euro in azioni frazionate, Etf, criptovalute, indici di cripto e metalli preziosi
4 minuti di lettura

Questa è la storia di un uomo che sognava di fare il capitano di nave e che poi ha fondato Bitpanda. Una piattaforma digitale dove si può investire, in modo facile e anche soltanto 1 euro in azioni frazionate, Etf, criptovalute, indici di cripto e metalli preziosi. L’idea alla base: permettere a tutti indipendentemente dalle proprie disponibilità e dalla propria propensione al rischio di costruirsi un futuro finanziario. "Credo nel potere delle persone. Investire significa credere in se stessi non nelle banche o nei consulenti. È un approccio diverso".

Eric Demuth, 35 anni, ha capitalizzato in quello che è diventato il primo unicorno austriaco (valutato già 4,1 miliardi di dollari) i quattro punti cardinali della sua vita. Nato e cresciuto in Germania in una famiglia della classe media, Demuth si appassiona agli investimenti fin da ragazzino. "I miei genitori investivano attraverso un consulente, i cui costi erano però molto elevati. Ciò mi ha spinto a capire perché". Poi scopre i bitcoin, quando il loro valore si misurava ancora in centesimi e inizia a investire. Li vede esplodere e vorrebbe renderli accessibili a più persone. "Ma a quei tempi comprare e vendere bitcoin era un incubo".

Perfezionista, orientato alla soluzione, nel 2013 conosce Paul Klanschek, con cui condivide l’amore per le cripto e il desiderio di rimuovere le barriere in ogni ambito. Un anno dopo a Vienna, insieme, fonderanno Bitpanda. "Ma non è stata una decisione improvvisa, è stato un lungo processo".

Infine in questa storia c’entra anche il mare. "Volevo fare il capitano di una nave e viaggiare. Dopo il liceo, pensavo di iscrivermi a scienze nautiche, ma prima mi sono imbarcato". Per due anni e mezzo vive nella sala macchine di enormi portacontainer, gira il mondo. Sud Est asiatico, Cina, Giappone. Fa una vita durissima. "Dopo solo due mesi, ho capito che non era quello che volevo fare per il resto della mia vita, ma ho portato a termine l’esperienza. Dalla sala macchine di enormi navi portacontainer, il sogno romantico di solcare il mare è tutta un’altra storia. Non c’è niente di bello lì. Sei messo a dura prova. Ma impari. A non prendere le cose sul personale, a gestire lo stress, a usarlo per trovare una soluzione. Se avessi intrapreso un percorso più tradizionale, mi sarei perso questo processo di apprendimento".  Rientrato, Demuth studia poi alla WU Wien (Vienna University) e alla London School of Economics & Political Science. Inizia a fare l’imprenditore. "Non era il mio obiettivo, io volevo risolvere un problema".

Bitpanda nasce come piattaforma che sfrutta blockchain e altre tecnologie per investire in cripto in modo semplice, poi si allarga a ogni tipo di investimento. "Prima che fondassimo Bitpanda, per investire in criptovalute dovevi inviare denaro all'estero tramite complessi siti ed effettuare una conversione in Usd prima di poter finalmente completare un ordine. Volevamo risolvere questo problema. A quel punto avevamo bisogno di un ingegnere. Tramite il gruppo Bitcoin Austria abbiamo conosciuto Christian Trummer, il nostro terzo cofounder. Avviare un'azienda tecnologica ma non avere le risorse tecniche a bordo è un'idea terribile. I primi tempi eravamo come una famiglia e abbiamo fatto tutto da soli, investendo i nostri risparmi".

Innamorato della parola investimenti (“significa aver accesso a delle opportunità”), ambizioso (“non mi sono mai accontentato di qualcosa che fosse al di sotto della perfezione”), investitore, imprenditore, opinion leader (“Indossare più cappelli mi porta a essere sempre entusiasta e impegnato”), Demuth ha poi sfruttato tutto quello che aveva imparato sui bitcon per ampliarlo a ogni asset. «A un certo punto ci siamo chiesti: perché non rendere semplice ogni tipo di investimento?. Il nostro obiettivo è connettere il mondo finanziario, così come Internet ha connesso le informazioni».

Se gli chiedi la differenza di Bitpanda rispetto ad altre piattaforme ti dice: "Sicurezza, versatilità, varietà accessibilità. Ma in particolare, facciamo le cose nel modo giusto. In un settore che spesso assomiglia al selvaggio West, abbiamo il dovere di farlo. Poniamo grande attenzione alla conformità normativa e la consideriamo una priorità. Abbiamo lavorato incessantemente per ottenere tutti i permessi dalle autorità  (“e la prima risposta era sempre “non si può fare”) e continuiamo a farlo".

Il Gruppo Bitpanda ha ottenuto registrazioni presso le autorità finanziarie di diversi Paesi, a cominciare da Austria e Francia, ed è stata tra le prime società cripto a procedere con la registrazione presso l’Oam (Organismo Agenti mediatori), nel registro istituito dal Ministero delle finanze. Inoltre, detiene la licenza PSD2 e la licenza MiFID 2. L’azienda diventa profittevole già nel 2016. I ricavi nel 2021 sono aumentati di 7 volte. Il modello di business: non applica commissione di tenuta conto, prelievo, amministrativa, o di cambio. Viene applicato uno spread tra prezzo in acquisto e in vendita su ogni transazione effettuata in piattaforma.

Nel 2022 si avvicina al traguardo dei 4 milioni di clienti. "Possono investire 24 ore su 24, 7 giorni su 7 con un’App o su desktop, pagando con carta di credito, di debito o con bonifico bancario". In totale raccoglie 500 milioni di euro di finanziamenti. Tra i suoi investitori Speedinvest, LeadBlock Partners, Jump Capital, Alan Howard e Redo Ventures e Valar Ventures, il fondo di Peter Tiel. "Abbiamo ricevuto un voto di fiducia da parte di alcuni dei più importanti investitori tecnologici del mondo".

 

La crescita sostenibile e le difficoltà

Ha aperto 10 talent hub in tutta Europa: headquarter a Vienna, poi Milano, Amsterdam, Barcellona, Berlino, Bucarest, Dublino, Cracovia, Londra, Madride Zurigo. "Il nostro obiettivo non era creare un unicorno ma un prodotto sempre migliore e avere una crescita sostenibile fin dal primo giorno". Le difficoltà sono state moltissime. "Diventare grandi ha significato cambiare radicalmente il modo in cui lavoravamo insieme quando abbiamo iniziato. In qualità di Ceo, non posso essere coinvolto in ogni progetto su cui stiamo lavorando, quindi devo fidarmi del mio team".

E dopo aver assunto - secondo alcune fonti- più di mille persone, con politiche di welfare fantastiche (ferie illimitate, 2 Recharge Break, 20 settimane di congedo parentale e la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo fino a 60 giorni l’anno) a fine giugno Bitpanda ha annunciato un piano di licenziamenti. "Il sentiment del mercato, negli ultimi mesi, è cambiato radicalmente. E il tasso di crescita del nostro team è stato troppo alto: un errore. Siamo tornati a 730 persone. Questo ci ha insegnato che la crescita sostenibile non basta. Devi anche assicurarti che velocità con cui assumi le persone sia sostenibile e lo abbiamo imparato a nostre spese. Come azienda in ipercrescita, stavamo sperimentando problemi cresceni".

Erich Demuth sarà a Torino all’Italian Tech Week. Parlerà di democratizzazione dei mercati finanziari. "L'educazione finanziaria è la pietra miliare e la chiave del mondo finanziario, per quanto semplicistico possa sembrare. Per chiunque cerchi di prendere il controllo della propria vita finanziaria è il passo più importante che si possa fare. La vecchia formula per la stabilità finanziaria sta lentamente diventando obsoleta e rimanere indietro non è un'opzione".

Ai founder di startup: "Concentratevi sul prodotto. Assumete persone intelligenti capaci di portare a termine le cose e che non abbiano paura di tenervi testa. Fate piani sostenibili e a lungo termine, ma rimanete flessibili a modificarli se necessario". Così è nata Bitpanda, che in fondo è un bel nome per una startup. "Cercavamo una parola che includesse "bit" per sottolineare che siamo un'azienda tecnologica e che ci relazioniamo con l'intero mondo delle risorse digitali, al contrario di "coin", che è molto criptocentrico. Poi abbiamo aggiunto ‘panda’ perché è facile da ricordare, facile da scrivere. Ed è anche divertente".