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Tech4Italy

Terna e il traliccio intelligente

Massimiliano Garri, Direttore Innovation and Market Solutions di Terna.
Massimiliano Garri, Direttore Innovation and Market Solutions di Terna. 
Il gestore di 75mila chilometri di linee ad alta tensione e 900 stazioni ha settanta progetti attivi e 1,2 miliardi di investimenti in digital e innovazione, tra cui il controllo da remoto delle infrastrutture di trasmissione
2 minuti di lettura

Massimiliano Garri, Direttore Innovation and Market Solutions di Terna sarà all'ITWeek il 30 settembre alle 14:00

Dall'anno della sua fondazione, il 1999, Terna si occupa del governo della complessità. È questo il ruolo di chi ha la responsabilità della gestione di 75mila chilometri di linee ad alta tensione e 900 stazioni. Non produce, non fa stoccaggio, ma smista il traffico sul territorio nazionale.
"Vent'anni fa avevamo 800 punti di generazione elettrica, oggi sono oltre 1 milione. E di fronte a questa complessità servono tecnologie, competenze e innovazione", sottolinea Massimiliano Garri, Direttore Innovation and Market Solutions di Terna.
Comprensibile quindi quanto la transizione digitale sia diventata una componente chiave per le sfide di oggi e di domani. A tal punto che Garri sostiene che l'investimento di un euro in software sia più produttivo che 100 in ferro. Come a dire che le applicazioni e l'Intelligenza Artificiale sono il volano dell'ottimizzazione di ogni processo. Per questo motivo digitalizzazione e innovazione coaguleranno 1,2 miliardi di euro di investimenti, dei complessivi 10 previsti con l'aggiornamento del piano industriale 2021-2025.
Il dossier innovazione contiene settanta progetti attivi, di sui il 70% relativo alle attività principali: la manutenzione della rete nazionale e il dispacciamento dell'energia elettrica.
Il 20% riguarda le innovazioni che possono migliorare alcuni aspetti correlati, come ad esempio la sicurezza dei manutentori con i giubbetti airbag della D-Air Lab.
Il restante 10% è dedicato all'innovazione disruptive come il quantum computing. Ma c'è spazio anche per il metaverso, che nei progetti pilota sta stimolando una riflessione sulle potenziali aree di impiego e l'eventuale impatto sulle capacità relazionali, cognitive e creative.
Terna ha deciso di concentrarsi sull'innovazione di quattro aree strategiche: gestione dell'energia e della potenza, efficienza e green, ricerca e sviluppo di materiali eco-compatibili e automazione robotica dei processi lavorativi.
In questo arcipelago di trampolini per il futuro spicca il controllo da remoto delle stazioni elettriche e delle infrastrutture di trasmissione. I tralicci di Terna infatti dispongono di una sensoristica evoluta che comprende stazioni meteo, sistemi di monitoraggio e diagnostica, anche predittiva.
"IoT4TheGrid è il progetto che ci permette di raccogliere ed elaborare i dati per efficientare la manutenzione, gestire i flussi, limitare eventuali disservizi e incrementare la sicurezza e la resilienza della rete", spiega Garri.
Ma c'è spazio anche per il digital twin della rete elettrica: il gemello digitale di quella fisica che consente di elaborare modelli matematici capaci di anticipare gli eventi avversi e rendere il sistema più efficiente. I primi progetti sono partiti in diverse regioni, fra cui Abruzzo, Veneto e Sicilia.
Una infrastruttura di rete intelligente consente non solo di gestire meglio le risorse e quindi ridurre gli sprechi, ma anche di far fronte alle esigenze delle utenze "prosumer": coloro che consumano e producono energia da fonti rinnovabili.
Le comunità energetiche si stanno diffondendo e quindi il compito di Terna è di assicurare l'equilibrio tra energia immessa dai piccoli produttori e quella consumata da utenti e aziende.
Una sfida che è al centro anche del progetto Equigy, dove con altri gestori europei si sta sperimentando la tecnologia blockchain per tenere traccia di ogni transazione con le piccole risorse distribuite.
Terna infine ha inaugurato Tyrrhenian Lab, un centro di formazione di eccellenza diffuso, che con la collaborazione delle Università di Cagliari, Salerno e Palermo, abiliterà figure dotate di competenze tecnologiche chiave per il settore. Per altro proprio queste zone saranno connesse tramite il Tyrrhenian Link, un elettrodotto sottomarino da 950 km e 1.000 MW di potenza.