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Il Data Center prêt-à-porter è sostenibile ed efficace

Il Data Center prêt-à-porter è sostenibile ed efficace
Nei primi anni del boom del cloud la distanza fisica dell’infrastruttura IT dalle sedi dell’azienda non era considerato un problema, anzi. Il cloud pubblico per definizione non è geolocalizzato, delegando una grande responsabilità sulla qualità dei servizi applicativi alla componente di networking
3 minuti di lettura

Successivamente, l’aumento delle applicazioni connesse e del traffico dei dati ha indirizzato le scelte verso il concetto di infrastruttura IT distribuita basata su cloud ibrido, ovvero un’infrastruttura che non si avvale solo dei servizi messi a disposizione dai fornitori di cloud pubblico, ma che si appoggia anche su altri data center distribuiti sul territorio – edge computing - per diminuire la latenza e aumentare l’affidabilità operativa della propria infrastruttura IT. Oggi un’azienda imposta la propria trasformazione digitale su un certo numero di data center in cui conta anche la distanza fisica dai luoghi operativi. Soprattutto per determinati mercati verticali, è opportuno, se non necessario, poter contare su un data center di prossimità. Ed è per questo che l’Edge Computing e i data center locali oggi stanno guadagnando in interesse.

In determinati contesti come l’industria manifatturiera, la sanità, il settore finanziario, una infrastruttura IT distribuita è un fattore chiave per abilitare la trasformazione digitale. Le motivazioni che portano a optare per una componente di prossimità dell’infrastruttura sono diverse. C’è innanzitutto una questione legata alla velocità di trasferimento dei dati, ovvero la latenza, al fine di migliorare l’esperienza utente e/o rendere più affidabili i processi real-time. Poi c’è la necessità di soddisfare le normative che coinvolgono la gestione e la sicurezza di dati e di informazioni aziendali, di cui deve essere nota esattamente la collocazione fisica.

Poter contare sull’elaborazione e archiviazione di dati nei luoghi in cui vengono generati, grazie all’Edge Computing, può essere fondamentale ad esempio per applicazioni innovative, quali: smart manufacturing basato sull’Internet of Things industriale, Smart Cities, applicazioni in ambito retail  e use case trainati dallo sviluppo del 5G. 

Data center di prossimità è meglio

In definitiva, oggi tutti i nuovi progetti di trasformazione digitale prevedono il ricorso a strutture distribuite, di cui almeno una di prossimità. E l’obiettivo finale rimane ben chiaro: garantire resilienza e affidabilità dei servizi applicativi e protezione dei dati. Nella realizzazione della nuova architettura, però, c’è anche da tener conto dell’impatto delle strutture in termini di sostenibilità, sociale ed ambientale. E se è possibile convertire a cloud privato un vecchio data center di proprietà è meglio, perché si tutela l’investimento e si è “sostenibili”.

La conversione di un data center esistente, o l’introduzione di una infrastruttura IT in un contesto “delicato”, per esempio un luogo storico con vincoli architetturali, diventa dunque una sfida particolare per chi si occupa di realizzazione di una infrastruttura di data center come Schneider Electric.

Grazie all’esperienza e la leadership nell’ambito dell’alimentazione e della gestione dell’energia per le infrastrutture tecnologiche, Schneider Electric può dire la sua anche quando si parla di progettazione della struttura fisica di un data center, o del suo aggiornamento, sempre nel massimo rispetto dei principi di sostenibilità e potendo soddisfare anche le esigenze più particolari.

Le soluzioni: dal Data Center prefabbricato a EcoStruxure Micro Data Center

I Data Center modulari prefabbricati sono soluzioni pre-ingegnerizzate, pre-integrate e pre-testate in fabbrica, pensate per distribuire l’IT in contesti in cui non si dispone di locali idonei, oppure in cui vi sia l’esigenza di semplificare significativamente le fasi realizzative e ridurre i rischi di implementazione. Un interessante esempio è il Data Center prefabbricato a servizio della Sagrada Familia di Barcellona, realizzato da Schneider Electric per rispondere alle particolari esigenze di un sito così “delicato”.

Queste soluzioni, parte del portafoglio di offerta di Schneider Electric, mettono a disposizione un Data Center in container pronto all’uso, comprensivo di tutti i necessari elementi infrastrutturali oltre che dei necessari software di gestione.

Qualora, invece, si disponga di ambienti indoor e si abbia la necessità di installare al loro interno un piccolo numero di armadi informatici, Schneider Electric è in grado di offrire, in alternativa, la soluzione denominata EcoStruxure Micro Data Center, comprensiva di tutto ciò che serve al di fuori delle componenti di elaborazione (server), storage e networking. EcoStruxure Micro Data Center include armadi rack pre-integrati, altamente configurabili, dotati di sistemi di continuità dell’alimentazione elettrica, sistemi di raffreddamento, sistemi di sicurezza e di monitoraggio remoto via software On-Premise oppure Cloud-Based.

Grazie alla sua flessibilità, l’EcoStruxure Micro Data Center può essere utile per indirizzare le esigenze di diversi contesti applicativi in ambito Edge Computing e di adattarsi a diverse tipologie di ambiente.

In particolare, i Micro Data Center della Serie S sono progettati per ambienti controllati, che nascono per ospitare apparati IT. La serie C, invece, nasce per ambienti semi controllati e con vincoli legati alla bassa rumorosità ed all’aspetto estetico degli armadi. La serie R, infine, è dedicata ad ambienti non controllati, che non nascono per ospitare apparati IT, ed in cui si richiede un elevato grado di sicurezza fisica e di isolamento termico.

Optare per un EcoStruxure Micro Data Center è una scelta che presenta diversi vantaggi. In particolare, la standardizzazione del modello garantisce tempi di progettazione ridotti riducendo gli errori di abbinamento e di scelta di componenti compatibili, e un rischio minore di errore umano, visto che sono necessarie meno persone per l’installazione e la configurazione. Poter contare su unità preassemblate, inoltre, significa che le soluzioni pronte all'uso sono disponibili per il funzionamento alla consegna senza ritardi.

E, infine, le soluzioni di data center di Schneider Electric garantiscono la massima sostenibilità: richiedendo un’unica spedizione si avrà un impatto minore sulla riduzione delle emissioni Scope 3. E, come detto, l’impatto generale di un’infrastruttura di questo tipo, è realmente il minimo possibile.