“The Last Reel" ed è il debutto della Cambogia
La pellicola è un omaggio alla Golden Age: trecento pellicole dal 1965 al 1975

UDINE. L'attesa è innegabilmente alta: oggi alle 11.25 il Feff presenterà infatti il primo titolo cambogiano della sua lunga storia: The Last Reel, opera prima della regista Sotho Kulikar (ospite in sala), racconta di una giovane donna della Cambogia di oggi e dell'affannosa ricerca della bobina mancante di un vecchio film.
Un film legato a dolorosi ricordi, a segreti sepolti… A un livello più profondo, The Last Reel, confrontandosi con la brutale eredità dei Khmer rossi, rende omaggio alla Golden Age del cinema cambogiano e ai suoi 300 film realizzati tra il 1965 e il 1975, di cui soltanto il 30% è stato salvato.
Un debutto molto ambizioso, quello di Sotho Kulikar, che si concentra sul conflitto intergenerazionale per denunciare il silenzio che avvolge ancora un passato difficile e scomodo.
The Last Reel si apre sulle immagini vorticose e ad alto volume di un luna park, dove la giovane Sophoun passa una serata di puro divertimento con il fidanzato Veasna. Lei è una studentessa un po' ribelle e sfrontata, e il suo spirito indipendente e assertivo è poco ben visto tanto a casa, quanto all'università.
Lui è un piccolo delinquente a capo di una banda di motociclisti. Questi inconsueti Giulietta e Romeo rappresentano la nuova generazione cambogiana, attratta dai luccichii e bagliori della modernità consumista di stampo occidentale e in gran parte ignara del doloroso passato del paese.
Un passato che irrompe nella vita di Sophoun quando, una sera, si reca in un cinema abbandonato adibito a parcheggio di motociclette e lì incontra l'anziano proprietario, Sokha, intento a rivedere una vecchia pellicola…
Va, infine, sottolineato che The Last Reel segna anche la rinascita del cinema cambogiano: seppure con l'aiuto produttivo dell'Australia (da cui provengono lo sceneggiatore-produttore, il direttore della fotografia, il montatore, il compositore), è infatti riuscito a far emergere un nuovo talento tutto al femminile.
Tra gli highlights di questa settima giornata, non si può non menzionare lo scuro e solenne Gangnam Blues di Yoo Ha (in programma alle 21.50): un affascinante gangster movie, tanto duro quanto stiloso, che farebbe la gioia di Martin Scorsese! Ambientato nella Seoul degli anni Settanta, dove la corruzione politica s'intreccia con la criminalità, è la storia di due amici d'infanzia che finiscono per trovarsi protagonisti di una spietatissima guerra metropolitana.
La zona meridionale della città, il quartiere di Gangnam, si sta trasformando in un'area di sviluppo e le speculazioni imperversano: quale sarà il punto d'arrivo di tutte queste nerissime traiettorie? Tra scontri feroci e un progressivo clima di tensione, Gangnam Blues è sicuramente destinato a lasciare il segno.
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