“Adotta un sentiero” Così si aiuta la montagna
Iniziativa del Cai. Basta percorrerli un paio di volte l’anno per verificarne lo stato Benzoni: un modo per avvicinare i giovani e far capire l’importanza del territorio

Dimmi che sentiero fai e ti dirò chi sei. Anzi, adottalo e sarai un benefattore della montagna.
Si chiama proprio “Adotta un sentiero” ed è la nuova iniziativa lanciata dal Cai di Tolmezzo, sulla scia di altre simili realizzate con successo in altre zone naturali d’Italia. Compresa la confinante Sappada, da cui i tolmezzini hanno dichiaratamente preso spunto.
Scegliere un sentiero e immergersi tra boschi e praterie alpine o faticare su pietraie e ghiaioni per guadagnare una cima importante è sempre un bel richiamo per riconquistare salute fisica e mentale godendo del paesaggio. Mulattiere, sentieri di collegamento, di pellegrinaggio, di guerra o attrezzati, vie normali di accesso a una cima, traversate in quota. Nella nostra regione c’è l’imbarazzo della scelta. Ogni pezzo di natura, gruppo montuoso e fondovalle hanno uno o più sentieri che li attraversano, per la gioia degli escursionisti. Una rete vastissima e capillare che innerva pendii, canaloni, costoni e dorsali con circa quattromilasettecento chilometri di itinerari in tutto il Friuli Venezia Giulia. Ma a volte si dà per scontata l’esistenza dei sentieri. Pare che siano lì perché ci sono dati. E basta. Non tutti sanno che la loro esistenza e la loro durata nel tempo si devono, oltre che alla frequentazione dei camminatori stessi, al lavoro silenzioso di poche persone, quasi sempre volontari, coordinati dall’impegno del Club alpino italiano.
Un lavoro titanico e sproporzionato per l’impegno che richiederebbe la sola sorveglianza, pur in assenza di lavori di manutenzione: «Uno degli obiettivi del Cai di Tolmezzo - dice il presidente Alessandro Benzoni - era quello di tentare di far avvicinare i giovani alle attività della sezione soprattutto facendo capire l’importanza che riveste il territorio montano e la sua manutenzione. A maggior ragione – aggiunge – ora che Tolmezzo è stata investita del titolo di città alpina per l’anno 2017. E così abbiamo lanciato questa iniziativa, sposandola alle parole scritte da una figura emblematica legata alla salvaguardia dell’ambiente: John Muir».
È infatti di Muir, il naturalista e scrittore scozzese - americano che tutelò le montagne della California e la Yosemite Valley, la frase scelta come slogan dell’iniziativa: “The mountains are calling and I must go (Le montagne mi chiamano e io devo andare)”. Ma non ci sarà solo Muir, quale figura ispiratrice nel futuro della tutela della sentieristica tolmezzina. Altri autori e nomi rappresentativi dell’alpinismo contemporaneo potrebbero dare voce e presenza ad “Adotta un sentiero”. «Se l’iniziativa avrà buon riscontro - osserva Benzoni - chiameremo degli scrittori e degli alpinisti di grido a fare da testimonial. In questo modo l’eco sarà amplificato e i sentieri verranno percorsi di più».
Ma in cosa consiste l’adozione di un sentiero? Intanto si può scegliere tra una trentina di sentieri di quelli agibili gestiti dal Club di Tolmezzo, in un’area a macchia di leopardo che va dalle Alpi Pesarine a ovest, al confine con la conca sappadina, fino alla conca di Tolmezzo ad est. L’adozione consiste nell’impegnarsi a percorrerlo due o tre volte all’anno, oppure dopo grandi piogge o nevicate, per verificarne lo stato e riferire gli eventuali danni alla sezione. Non sono necessari lavori di manutenzione. La sola vigilanza dei “genitori adottivi” sgraverebbe la sezione tolmezzina dal dispendioso compito di percorrere i più di 300 chilometri di sentieri - circa un quinto di quelli dell’intera Carnia - per il controllo di routine.
«Normalmente riusciamo a coprire annualmente soltanto 50-60 chilometri – precisa ancora il presidente –. Crediamo che questo coinvolgimento sia un modo, nel nostro piccolo ovviamente, per farci del bene e risvegliare le coscienze verso la natura». E risvegliare anche i cuori di coloro che sceglieranno l’adozione, che non possono rimanere freddi. Ma soprattutto i loro piedi, quelli sì, si metteranno presto in movimento.
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