I cammini teatrali e la Grande Guerra
Da Palmanova a Visco, itinerari rievocativi in 16 comuni Drammatizzazioni sul 1918 scritte da Fioretti e Russo
di Monica Del Mondo
PALMANOVA . Un percorso sul filo della narrazione, attraverso luoghi della memoria: diciassette tappe per raccontare la Grande Guerra in un territorio diviso dal confine tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico. Un itinerario che non potrà che culminare simbolicamente con la salita all’Ara Pacis di Medea.
Si avvia così a conclusione, in questa stagione estiva, il progetto “Oltreconfine”, che per tre anni ha incontrato la gente e gli storici del territorio, assemblando ricordi e testimonianze, raccogliendo fotografie, lettere e diari del tempo. Il tutto per narrare, a partire proprio dalle tracce ancora presenti nelle comunità, quanto accadde in questa terra di confine.
E così, dopo avere ascoltato associazioni, scuole, famiglie, amministratori nei comuni coinvolti – Palmanova (capofila), Aiello del Friuli, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Castions di Strada, Chiopris Viscone, Gonars, Medea, Romans d’Isonzo, Ruda, Santa Maria la Longa, San Vito al Torre, Torviscosa, Trivignano Udinese, Villesse e Visco – i curatori del progetto (Giampaolo Fioretti e Giovanni Russo con l’associazione Cikale Operose) e il suo direttore artistico, Francesco Accomando, assieme a un gruppo di attori non professionisti, porteranno in tutti i comuni aderenti all’iniziativa la restituzione drammaturgica delle memorie raccolte.
L’evento quest’anno s’incentrerà sull’ultimo anno di guerra, il 1918, e sarà strutturato come una passeggiata teatrale all’aperto (il pubblico è invitato a portarsi al punto di partenza con scarpe e vestiti comodi) attraverso luoghi suggestivi ed evocativi.
Il primo evento è fissato per il 20 giugno a Palmanova (ore 21.15, Loggia presso porta Aquileia) per poi toccare via via, nei prossimi mesi, gli altri sedici comuni sostenitori di questo progetto culturale partecipato.
«Il cammino che compiremo in queste serate – spiega Accomando – ricorda i tanti che all’epoca della Grande Guerra, hanno attraversato il territorio di confine del Friuli. Migliaia e migliaia di persone da Caporetto a dopo la fine della guerra, truppe in avanzata e in ritirata, militari in rientro dal fronte per la licenza, prigionieri ed ex prigionieri di ritorno, civili fuggiaschi, profughi, deportati… Tutta la narrazione di “Oltreconfine” parla di questo continuo movimento massivo. Così lo spettacolo ha la forma del camminare, una sorta di rituale laico che coinvolge attori e pubblico nell’atto del ricordare e, nello stesso tempo, è l’invito a un cammino collettivo da intraprendere verso una pace forse mai raggiungibile nella sua pienezza».
Il titolo di queste drammatizzazioni, “In cammino: la pace dei morti, il silenzio dei vivi”, intende suggerire come solo i morti abbiano trovato finalmente pace alle loro sofferenze, mentre per i vivi la guerra della miseria e della fame sia continuata ben oltre il termine delle ostilità. «Ai vivi è concesso il silenzio di una visita al camposanto, ma a loro appartiene anche il silenzio su tutto quello che non hanno voluto o potuto raccontare di quei giorni tremendi» conclude il direttore artistico.
«Il progetto, in questi tre anni, ha certamente contribuito – rimarca Adriana Danielis vicesindaco di Palmanova, comune capofila – a ricomporre una frattura storica consumata in questi luoghi, ma anche a promuovere buone pratiche di collaborazione su progettualità culturali tra diverse amministrazioni». Il calendario completo dei giorni e dei luoghi delle repliche è riportato sul sito www.oltreconfine-ww1.eu.
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