Il Fvg è ricco di giardini storici Una guida aiuta a conoscerli
umberto alberini
umberto alberini
Il Parco di Villa Manin tra i dieci più belli d’Italia. Intanto alcuni operatori dell’Ente regionale patrimonio culturale del Fvg, con base proprio a Villa Manin, coadiuvati da esperti esterni, hanno dato alle stampe un altro fondamentale tassello del pluriennale progetto “Parchi e giardini storici”, che ha catalogato minuziosamente sin qui 180 siti di grande interesse, con schede digitali accessibili nella banca dati Sirpac (www.ipac.regione.fvg.it).
Dopo il successo della prima guida, “La verde bellezza”, (Forum, 2017), dedicato ai parchi storici pubblici, si aggiunge ora, pubblicato da Gangemi di Roma, “La verde sorpresa. Guida ai parchi e giardini storici privati del Friuli Venezia Giulia”, una robusta e agile guida, tradotta integralmente anche in inglese, vista la forte valenza turistica del tema.
Il volumetto, quasi 300 pagine con 470 foto a colori, per la prima volta, grazie all’attiva collaborazione dei proprietari, guida alla scoperta di cinquanta parchi e giardini storici privati, ma accessibili al pubblico, del Fvg, permettendo un’inedita visione di un numero così significativo di beni molto spesso poco conosciuti, descritti con tutte le informazioni utili, dati e notizie sulle particolarità botaniche e storiche.
Noi autori abbiamo puntigliosamente verificato sul posto tutte le informazioni in nostro possesso, poiché ci siamo assunti la responsabilità di invitare a prendere visione di questi “tesori” quanti hanno a cuore le bellezze naturalistiche e i valori culturali del paesaggio: solamente grazie alla generosità di chi ha la fortuna (e la responsabilità) di abitarvi, abbiamo potuto indicare alla giusta curiosità del pubblico regionale e non solo le meraviglie che anche per noi molto spesso sono state vere e proprie “verdi sorprese”.
Nel mio contributo all’opera, come per il primo volume, ho concentrato la mia attenzione sull’area geografica dal Basso Friuli all’Isontino, e ho potuto notare, anche in questa occasione, come qui giungano a sintesi notevoli due diversi modelli di ville e di giardini, quello occidentale, ispirato al grande veneto Palladio, e quello orientale, intriso di caratteri asburgici e centroeuropei (tra i tanti architetti, Niccolò Pacassi, responsabile del cantiere di Schoenbrunn per Maria Teresa d’Austria). In particolare, vere contaminazioni si leggono soprattutto nel quadrilatero chiuso a est da Torre e Isonzo e a ovest dalla linea Palmanova-Aquileia.
Io, che mi occupo di beni culturali della nostra regione da diversi decenni, e pensavo di esserne un esperto conoscitore, confesso di essere rimasto piacevolmente stupito davanti a tesori a me sconosciuti, come ad esempio quelli che si possono trovare a pochi chilometri dalla città stellata, tra San Vito al Torre e Tapogliano. —
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