Fiammetta Borsellino al festival del Coraggio: «Giro sempre l’Italia per chiedere giustizia»
La figlia del magistrato ucciso dalla mafia parlerà al Pasolini. L’amarezza di anni e la tenacia con cui reclama la verità

«La mafia è un’organizzazione criminale fatta di regole. Un’organizzazione simile a uno stato. È una mentalità che trae le sue fondamenta da una concezione della vita come affermazione del potere».
È questa la risposta di Fiammetta Borsellino a chi le chiede come spiegare la mafia a un bambino. Lei che ha fatto della testimonianza una ragione di vita, della ricerca della verità una missione, sarà la protagonista del Festival del coraggio, venerdì 11 al teatro Pasolini, a Cervignano.
All’incontro delle 10, moderato da Nicoletta Simoncello, la figlia del magistrato ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992, dialogherà con le classi dell’Iss della Bassa friulana. «Credo che un Paese che abbia cura di se stesso debba investire sulla cultura e sulle scuole, debba farlo per andare avanti e per costruire un futuro con più prospettive. Mio padre diceva che la lotta alla mafia può essere fatta con quel cambiamento culturale e morale che deve passare prima di tutto per le nuove generazioni.
Soltanto quando le nuove generazioni le negheranno il consenso, la criminalità organizzata avrà più possibilità di essere sconfitta». «Mi fido di chi ci darà risposte concrete, di chi, essendo esposto, svolge il suo lavoro con sobrietà. Non mi fido di chi si espone alle liturgie dell’antimafia», ha detto recentemente a Fabio Fazio a “Che tempo che fa”. E il festival del Coraggio è il simbolo di un festival di contenuti che mette mani, cuore e testa dentro la complessità con l’ambizione di lasciare un segno.
La verità sulla strage di via D’Amelio in cui persero la vita suo padre, Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta è ancora nascosta nel buio fitto di un mistero infinito. Da quella domenica diventata la data di uno dei più sanguinosi attentati mafiosi, la famiglia del magistrato simbolo, con Giovanni Falcone, della lotta contro Cosa Nostra, continua a cercare la verità. Una verità disattesa e forse “scomoda”, che potrebbe mondare le coscienze di un paese che attende per decenni di avere risposte, e azione concreta per onorare il sacrificio di uomini che hanno servito lo Stato.
Una voce limpida e chiara, quella della Borsellino, che per lungo tempo ha scelto di restare in disparte e ora, da qualche anno, rappresenta anche mediaticamente, con una forza e una semplicità straordinarie, la sofferenza di una famiglia che con compostezza chiede verità da quasi tre decenni «a uno Stato che non ha mai voluto fare niente per individuare i veri colpevoli del depistaggio sulla morte di mio padre».
E il tema del secondo incontro che vedrà protagonista Fiammetta Borsellino, simbolo di resilienza, sempre nella giornata di venerdi 11, alle 18.30 al teatro Pasolini è “La tenace ricerca della verità”. In dialogo con la giornalista del Messaggero Veneto Luana de Francisco, spiegherà ancora una volta le ragioni che la spingono a muoversi in tutta Italia: «Pretendere fino in fondo giustizia, una giustizia che i processi, tanti, non hanno ancora restituito».
La seconda edizione de Il Festival del coraggio, nato da un’idea del comune di Cervignano che lo sostiene con la direzione artistica di Bottega Errante, associazione culturale, si terrà a Cervignano dall’11 al 13 ottobre. Teatro Pasolini, Casa della Musica, Biblioteca civica e Centro civico ospiteranno oltre 50 ospiti per 25 eventi. Tra i protagonisti segnaliamo Piergiorgio Odifreddi, Giusi Quarenghi, Danilo De Marco, Beppino Englaro, Marco Baliani, Slavenka Drakulic, Nezan Kendal, Stefania Prandi, Eugenio Finardi.
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