Dall’archeologo all’insegnante tanti personaggi visti da vicino
la galleria di volti noti e meno conosciuti del farmacista-scrittore Fornasaro Tra mille aneddoti si parla di botanica, letteratura ma anche di politica e di arte

Paolo Medeossi
Hjalmar Torp è un archeologo norvegese di 96 anni, cavaliere della Repubblica italiana, poliglotta in grado di parlare dieci lingue, e a Cividale ha lasciato un pezzo di cuore da quando, nel 1949, cominciò a indagare sulla magia e sulla bellezza del Tempietto longobardo. Tutto lì lo ha stregato, diventando così un volto ben noto nella città in riva al Natisone, che ha esplorato con semplicità, gentilezza e sguardo arguto. Appena trova l’argomento giusto, Torp cerca e viaggia nel tempo, com’è accaduto quando ha incontrato Franco Fornasaro, farmacista e scrittore, di origine istriana e cividalese di adozione, che sa raccontare le sue passioni in saggi e romanzi.
Con Torp la scintilla è scoccata appena cominciarono a parlare di terapie e tecniche curative al tempo dei longobardi. E il norvegese si è illuminato. Per esempio, è successo davanti al racconto sulle cure per le otiti praticate da Benedetto Crispo, medico vissuto nell’ottavo secolo del quale Fornasaro ha narrato i segreti, in particolare su come preparasse intrugli a base di olio di formiche. E Torp ha confidato all’amico che in Scandinavia, per contrastare il mal di gola, ci fosse pure l’usanza di mettersi in bocca un pizzico di formiche provenienti dai termitai, per poi schiacciarlo così da assimiliare le tracce di acido formico.
Insomma, i due avevano scoperto un incredibile legame tra mondi storici e geografici molto distanti, quasi “un’oralità comune”, come scrive sorridendo Fornasaro nell’intrigante libro che racconta questo aneddoto, assieme a tanti altri, in cui allestisce una piccola galleria di lampi e amenità, dove muoversi in totale divertimento. L’editore Aviani & Aviani lo ha appena pubblicato (con le illustrazioni di Pietro Tolazzi) e si intitola Visti da vicino!. Il farmacista-scrittore di Cividale (che di sé dice: «Mi considerano un professionista del farmaco, un esperto di cure naturali e medicine integrative... Forse qualcosa di vero c’è») ha voluto riunirvi decine di personaggi conosciuti nella sua variegata attività, e con i quali ha sviluppato amicizie durature oppure suggestioni di tipo personale e culturale.
Come afferma nella prefazione Attilio Vuga, il libro è frutto “di un impasto dai tanti ingredienti, quasi fosse una ricetta alchemica rifinita e ritoccata nel tempo, che molti aspetti e molti mali vuole cogliere e lenire. Non si presta a interpretazioni semplificate poiché poderosi sono i fili conduttori che vi si intrecciano”.
Dietro la serie di incontri prende insomma corpo una sorta di autobiografia, l’essenza di un percorso esistenziale che abbraccia argomenti vari, come la botanica (e Fornasaro cita soprattutto il richiamo premonitore lanciato decenni fa dal grande naturalista e suo maestro, Alessandro Pignatti), la letteratura (con la predilezione per Fulvio Tomizza), il giornalismo, il diritto, la Chiesa, la musica, la politica o l’arte. Quanto è accaduto in questi decenni a Cividale e dintorni è stato così catturato e qui riportato attraverso i suoi protagonisti. Donne e uomini, volti conosciuti e no, delle nostre zone e di altrove, italiani e stranieri, con molte belle sorprese. Tra le persone più discrete, più operose nel silenzio, spunta un bellissimo ritratto di Laura Amerio, definita come “la persona amica che tutti noi vorremmo avere vicino, l’anima nobile di Cividale che resterà nella sua memoria”. Maestra ammirevole, insegnante per generazioni di scolari, animatrice di mille iniziative in parrocchia, sempre pronta all’ascolto, con rispetto e fiducia verso gli altri, come di lei disse una suora. E Fornasaro commenta: “Proprio un angelo visto da vicino”. —
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