Il messaggio è centrale: saper pensare, accuratamente, nel migliore dei modi, perché la grandezza dell’uomo inizia dalla sua ragione. In arrivo a Illegio domenica 15 maggio, “La bellezza della ragione”, la diciottesima mostra a cura di don Alessio Geretti e del Comitato di San Floriano.
Quaranta opere internazionali, per sette secoli di bellezza, dal Trecento al Primo Novecento, per un racconto che vuole essere un messaggio, – quello dell’indagine iconografica sull’esperienza umana del pensiero – in tempi irragionevoli come i nostri, tra pandemie e guerre.
Ci saranno autori da scoprire, insieme ad altri già noti.
Tra i più importanti, per tutta l’estate si potranno ammirare opere che vanno dai raffinati fondi oro del Medioevo ai collaboratori di Caravaggio, passando per Jacob Jordaens e Luca Giordano, arrivando al romanticismo simbolico di Gustave Moreau o al mondo fiabesco di James Tissot e a altre struggenti o scenografiche opere dell’Ottocento e del Novecento. La maggior parte di esse sono inedite o mai viste in Italia.
«Passando di stanza in stanza vi imbatterete in una copia de “I bambini bari” di Caravaggio: un olio su tela di un seguace di Caravaggio. Si potrebbe ipotizzare qualcuno molto vicino al maestro: un collaboratore», racconta don Geretti. «Il quadro appartiene a un collezionista udinese, così come “I bambini giocatori di carte”. E poi prosegue: «Noi di Illegio abbiamo radar sensibili al bello; intercettiamo i capolavori».
Don Geretti prosegue la descrizione. Nell’atmosfera raccolta delle stanze a Illegio, egli spiega che «il percorso, di opera in opera, diviso in sette sezioni, diventerà un viaggio nell’interiorità dell’essere umano, osservando i segni della sua grandezza, delle sue crisi e contraddizioni, ma anche le sfide che dobbiamo saper vincere in questo tempo».
«Per noi seriamente tramortiti dalla pandemia degli ultimi due anni», precisa, «e preoccupati da scenari di guerra e morte nel cuore dell’Europa, vivere la mostra è una terapia della bellezza e un vigoroso incoraggiamento a risollevarci con intelligenza».
È Tiziana Gibelli a ricordare il ruolo fondamentale del progetto culturale intrapreso in regione dal Comitato di San Floriano, sia a Udine, a Casa Cavazzini, che a Gorizia con la mostra in corso “Madre”, in una terra come la nostra “desiderosa di eventi di qualità». Anzi, l’assessore lancia un suggerimento a Geretti: perché non pensare a una mostra dedicata alle pittrici, non banalmente per una questione di genere, ma per investigare sull’arte di autrici che la storiografia dedicata ha dimenticato? È Giuseppe Morandini, presidente di Fondazione Friuli, a ricordare come l’esperienza di Illegio sia l’esempio vincente «di un intreccio virtuoso tra cultura e impresa».
La mostra è sostenuta dalla Regione, da Promoturismo Fvg e dalla Fondazione Friuli, insieme a una trentina di soggetti e imprese. Necessaria la prenotazione, attraverso il telefono (0433. 44445) o la mail (mostra@illegio. it) o l’apposita sezione del sito www. illegio. it.
Articoli rimanenti
Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
1€/mese per 3 mesi, poi 2.99€ al mese per 3 mesi
Sei già abbonato? Accedi
Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito