Pdl Fvg sulla terza corsia: deve pagare anche Roma
Il partito di maggioranza relativa chiede a Tondo di trattare con il governo Galasso: è un’opera internazionale, non può ricadere solo sulle nostre spalle.

UDINE. Il governatore Renzo Tondo ne ha fatto un vanto: «La realizzazione della terza corsia viene interamente pagata dal Friuli Vg». Forse no. Forse è meglio trattare con il governo per ottenere circa 110 milioni l’anno da Roma. La proposta presentata a Tondo è del Pdl ed è stata discussa lunedì all’incontro con i consiglieri regionali pidiellini. La terza corsia è una partita da circa 1,7 miliardi. E il pensiero del partito di maggioranza relativa prende forma dal federalismo, che dev’essere un’opportunità.
Con l’accordo stretto da Tondo con il governo per le compartecipazioni sulle pensioni, la Regione ha ottenuto anche gli arretrati 2008 e 2009 (“tesoretto” di 910 milioni) impegnandosi però a versare allo Stato una cifra annua (nel cosiddetto “fondo perequativo”) affinché anche le Regioni più “povere” possano applicare il federalismo, in base a una sorta di principio di solidarietà. La cifra del Fvg è 370 milioni dal 2011, per vent’anni.
Quest’anno 150 milioni vengono versati dalle casse regionali, mentre i restanti 220 arrivano dal “tesoretto” di 910 milioni, somma che lo Stato non dà al Fvg, diventando invece il deposito da cui scalare risorse per concorrere all’attuazione del federalismo in tutta Italia. «La riforma federale – chiarisce Daniele Galasso, capogruppo del Pdl in Consiglio – deve rappresentare un’opportunità visti i sacrifici che facciamo. Tra le altre cose prevede la “perequazione infrastrutturale”: un fondo spendibile da tutte le regioni italiane per realizzare infrastrutture dove queste manchino. La terza corsia è un’opera di interesse internazionale, a servizio dell’Italia e dell’Europa, la cui realizzazione non può ricadere solo sulle nostre spalle, diventando penalizzante per i nostri conti».
Ma qual è il meccanismo concepito dal Pdl? Continuare a versare i soldi per il “fondo perequativo”, trattenendo però circa il 30% – che su 370 milioni significa 110 – come contributo del federalismo alla costruzione della terza corsia. «Mi sembra – continua Galasso – una proposta ragionevole che non ci può essere negata argomentando che non ci sono soldi, perché comunque arriverebbero da noi. Per altro versiamo già risorse nel “fondo perequativo” che ancora non viene utilizzato».
Per ottenere questi 110 milioni serve il sì di Silvio Berlusconi e dei ministri Giulio Tremonti e Altero Matteoli. Il Pdl spinge Tondo a trattare per ottenerlo. «Anche perché non vogliamo fare i furbetti – conclude Galasso –, non vogliamo trattenere risorse per noi, ma per un’opera di interesse internazionale».
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