Raduno degli esperantisti a ricordo di don Bianchini
Sarà la chiesa di San Tommaso, a Cimpello a ospitare, domenica 12 alle 10.30, una messa in italiano esperanto, in memoria di don Giacomo Bianchini, nel sessantesimo dalla morte. Il sacerdote è...

Sarà la chiesa di San Tommaso, a Cimpello a ospitare, domenica 12 alle 10.30, una messa in italiano esperanto, in memoria di don Giacomo Bianchini, nel sessantesimo dalla morte. Il sacerdote è considerato il maggior esperantista italiano: notevole fu il suo contributo alla diffusione della lingua artificiale, quale cofondatore degli esperantisti cattolici.
L’iniziativa è promossa dalla Pro loco di Cimpello, dalla parrocchia e dal Gruppo esperantista udinese “Nova espero Friuli”.
Gianni Strasiotto illustrerà la figura di don Giacomo Bianchini (1875-1954) dopo avere compiuto una dettagliata ricerca storica, quindi concelebreranno una messa il vicario generale monsignor Basilio Danelon, don Nello Marcuzzi, sacerdote esperantista, e il parroco don Ezio Vaccher. Le sacre scritture verranno lette in esperanto e in italiano.
Esperantista dal gennaio 1905, il sacerdote nato a Carbona si dedicò con passione agli studi e alla diffusione della lingua, tenendo corsi di esperanto per i lavoratori e gli emigranti: conosceva lo spagnolo, il tedesco e il francese e si distinse in tutta l’Europa per la sognata lingua internazionale. Pubblicò la prima grammatica e tradusse molte opere sacre.
Nel novembre 1910 all’Associazione esperantista emiliana tenne delle lezioni con il consenso dell’arcivescovo Giacomo Della Chiesa, futuro papa Benedetto XV.
Due anni dopo fu tra i fondatori della Cattedra di Esperanto in Italia e riuscì ad invogliare Antonio Paolet di San Vito a dedicarsi alla lingua. Trascorse tutta la sua vita in Friuli, dove per cinquant’anni esercitò il ministero sacerdotale a Visinale, San Quirino, Fontanafredda, Meduno, Navarons, Pradis di Sotto, trasferendosi il 2 agosto 1927 a Cimpello, dove si spense il 12 gennaio 1954. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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