Un comitato contro il wi-fi nelle scuole udinese
Il coordinatore Canciani: una trentina di genitori e professori intendono promuovere uno studio/confronto in venti classi

UDINE. Sono preoccupati per la salute dei loro figli. «Perché non è provato che il wi-fi sia sicuro e a scuola i ragazzi restano per molte ore in ambienti chiusi». La situazione più a rischio per l’esposizione alle onde elettromagnetiche, secondo Mario Canciani, responsabile del servizio di allergo-pneumologia della clinica pediatrica dell’università di Udine nonché coordinatore scientifico del comitato che riunisce una trentina di genitori e insegnanti. Il sodalizio è nato proprio con l’obiettivo di fare chiarezza sugli eventuali rischi e intende promuovere uno studio in una ventina di classi e di scuole confrontando quelle con il servizio wi-fi che consente il collegamento a internet senza fili per rilevare le onde elettromagnetiche con quelle prive del wireless.
«Nel programma del comitato - spiega Canciani - c’è anche l’organizzazione di un convegno con la Apple di Padova (l’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog), un incontro con i dirigenti scolastici di Udine e un’indagine conoscitiva sugli studenti per capire qual è la percentuale di ragazzi elettrosensibili. Le reti wireless operano a una frequenza di circa 2450 Mhz e in modalità standby, quando cioè non si trasmettono dati, il segnale viene acceso e spento con una frequenza di 10 Hz, la stessa in cui si trovano le onde alfa del cervello. Persone ipersensibili all’elettromagnetismo (in Usa dall’1,5 al 3,2% della popolazione) - sottolinea - vengono colpite da arrossamento cutaneo, prurito, sensazione di calore e poi affaticamento, stanchezza, nausea, difficoltà di concentrazione e tachicardia».
Tutti sintomi che secondo Canciani non devono essere sottovalutati. «Alcuni studi - aggiunge - hanno osservato un calo delle prestazioni celebrali nei bambini tra i 7 e i 12 anni esposti a una rete wi-fi. E in diversi paesi europei sono state prese delle decisioni contrarie alla diffusioni dei collegamenti senza fili. In Germania la commissione della pubblica istruzione e protezione dei consumatori del parlamento bavarese raccomanda che le scuole preferiscano le soluzioni cablate piuttosto che quelle wireless. A Parigi invece è stata disattivata la connessione wi-fi appena installata nelle librerie dopo le denunce presentate dagli impiegati, mentre l’unione degli insegnanti del Regno Unito mette in guardia contro l’installazione nelle scuole».
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