SACILE. Lavoro, imprese, sanità e viabilità: incontro-confronto a tre, ieri sera a palazzo Ragazzoni, assente il quarto aspirante alla carica di primo cittadino (Gianfranco Zuzzi e i grillini hanno volantinato in viale Zancanaro.).
Regia a due mani dell’Ascom e del Messaggero Veneto. Clima pacato e rari guizzi in uno “slalom” tra i problemi aperti in città, su cui hanno dialogato il sindaco uscente che si ricandida Roberto Ceraolo (centrodestra), Franco Basso (centrosinistra) e Nevio Zorzetto (civica “Insieme”).
In platea candidati nelle varie liste e numerosi sacilesi. Il confronto condotto dal giornalista Domenico Pecile ha fatto perno sull’uso del territorio, sul futuro e la crisi di una città a caccia di politiche sostenibili. A fine serata palla al centro. La sfida passerà alle urne.
Persone e programmi. La “claque” dei sostenitori e candidati in lista ha ritmato ogni intervento. L’incontro è partito col rito della tattica cortese. Al ventesimo minuto lo scenario prende forma. «Poche le differenze, manca un vero scontro» era il passaparola in sala.La conclusione, quasi inevitabile: «Voteremo le persone piuttosto che i programmi». La differenza? “Gronda est si”: sulla bretellina investono la Regione e il centrodestra di Ceraolo approva. “Gronda no”: per Basso e il centrosinistra si può soprassedere. “Gronda ni”: ci riflette Zorzetto.
Tutti d’accordo a puntare sulle politiche giovanili, sugli strumenti europei (leggi: risorse in moneta corrente) per lo sviluppo e sulla rete di servizi distrettuale.
Dilemma piazza. «Piazza chiusa al traffico» sostiene Basso. «Aperta per non fare morire commercio e centro città», Ceraolo si oppone. «Vivibilità della piazza da ripensare» controbatte Zorzetto. Rilancio delle frazioni, occhio al consumo del territorio, soprattutto alla crisi che congela lavoro e salari famigliari.
«Ascoltiamo le imprese – propone Basso – Creiamo agevolazioni, ma basta prosciugare con le tasse i cittadini». Zorzetto e Ceraolo: «Occorre rendere la città attraente agli imprenditori». E se il problema è il credito, si punta sul turismo e sulle nuove tecnologie per promuoverlo.
Scoglio tasse. «Il Comune si sganci da Ambienti e servizi». È una possibilità che aleggiava tra le pareti cinquecentesche: evocata da Zorzetto e Basso. Per il sindaco uscente Ceraolo, il Comune è virtuoso.
«Da noi è più basso il livello medio di tassazione – ha presentato numeri – Ma il patto di stabilità ci ha affossato». Il modello Sacile vale molto, sanità compresa. I tre candidati dicono «lunga vita all’ospedale».
La ristrutturazione della Regione salverà i servizi in via Ettoreo, ma Ceraolo fa pesare le scelte di Trieste. La liturgia della politica ha il timer acceso. Scorrono i titoli di coda. L’appuntamento è domenica, con le urne.
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