Alpini, i vertici promuovono l’adunata di Pordenone
Il consiglio nazionale Ana: «Partecipazione commovente». Tra le zone d’ombra i tanti venditori ambulanti e i trabiccoli
Enri Lisetto
PORDENONE. «Al di sopra dei numeri, che da soli hanno decretato il successo della manifestazione, la gioia e la soddisfazione più grande è stata quella di vedere i pordenonesi attaccati alle transenne, sotto la pioggia, ad applaudire il passaggio dei loro alpini».
Così il presidente del Comitato organizzatore dell’adunata Nino Geronazzo ha cominciato la sua relazione, ieri mattina, davanti al consiglio nazionale dell’Ana, prima seduta dopo la kermesse di Pordenone. «Sono state superate – ha aggiunto – le perplessità iniziali su quella che sembrava poter trasformarsi in una massiccia invasione». Pordenone promossa dagli organizzatori, i vertici degli alpini, e qualche zona d’ombra sull’evento – come la necessità di ridurre gli spazi di sfilamento tra un settore e un altro, l’accoglienza e la gestione delle tribune d’onore, la presenza di trabiccoli («comunque meno del solito») nonostante un’ordinanza li vietasse per motivi di sicurezza – indipendentemente dalla città ospitante.
Cori improvvisati
Temi che oggi saranno affrontati dall’assemblea nazionale dei delegati che si concluderà con il rinnovo parziale delle cariche. «Le zone d’ombra non vengono sottovalutate, anche perché tendiamo sempre a ottimizzare, cosa non facile, un evento di portata nazionale, una manifestazione unica in Italia».
Niente si può fare contro una delle perplessità dei pordenonesi, ovvero la massiccia invasione (a tratti molesta) di venditori ambulanti: «E’ un fenomeno che avete visto per l’adunata – spiega Geronazzo – ma che in alcune grandi città è costante. O si bloccano già in stazione o alla fonte, anche per rispetto di tutti quei venditori onesti che hanno pagato il contributo per lavorare».
Adunata 2014, parte la sfilata
Un altro onore per Pordenone, i prezzi: «Tolto qualche abusivo – è stato rilevato – non ci sono state segnalate speculazioni e questo è un merito per i vostri operatori, sottolineato da molti alpini ospiti».
Il Coa tornerà a riunirsi a Pordenone i primi giorni di giugno. La macchina organizzativa, infatti, resta in moto: «Concluderemo l’analisi operativa dei singoli settori e metteremo le basi per un primo rendiconto economico-finanziario, disponibile in autunno. Sarà dettagliato, perché abbiamo il massimo rispetto per i finanziamenti pubblici».
«Particolarmente soddisfacente», ancora un aspetto dell’analisi affrontata ieri dal consiglio nazionale, è stato l’evento sotto il profilo mediatico, come rilevato dal direttore de L’Alpino, Bruno Fasani. Promossa a pieni voti la sala stampa (che annoverava anche un giornalista pordenonese, Antonio Liberti), con accreditamenti superiori rispetto al passato e copertura televisiva, cartacea e web senza precedenti. Nonostante il nubifragio serale avesse creato una diffusione della sfilata a singhiozzo, la diretta streaming ha catalizzato migliaia di contatti ininterrottamente, in ogni parte del mondo.
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