MALBORGHETTO VALBRUNA. Valorizzare le possibili sinergie in campo turistico puntando soprattutto sull’infrastruttura che unisce i due Comuni, la Ciclovia Alpe Adria, una pista ciclabile che richiede attenta cura e manutenzione per consentire al territorio di presentarsi ai propri ospiti nel migliore dei modi. Ma quello che è un fiore all’occhiello della vallata richiede anche un’adeguata promozione. Stop, quindi, all’erba alta ai bordi del percorso, sì a nuova segnaletica e a nuove cartine e al posizionamento di panchine nelle aree più panoramiche.
È quanto è stato ribadito nell’incontro in municipio a Malborghetto tra il neo-sindaco Boris Preschern e il collega tarvisiano Renato Carlantoni. «Anche con la nuova amministrazione del Comune vicino si continueranno a coltivare rapporti di collaborazione e messa in rete di servizi e funzioni - ha affermato Carlantoni dopo l’incontro -. Ricordo che già da anni abbiamo organizzato in maniera associata molti servizi, anche assieme al Comune di Pontebba, e che questa nostra lungimiranza ci ha permesso di ottenere risultati ottimali per l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa. Mi fa piacere che l’impegno a proseguire con questa collaborazione sia confermato: questo non può che essere positivo per il territorio, anche in vista della prossima riforma delle autonomie locali, che costringerà tutti i Comuni della regione a ragionare in un’ottica di rete».
«La nuova amministrazione di Malborghetto crede nella necessità di creare sinergie di vallata e di portare le nostre necessità all’attenzione della Regione - ha aggiunto Preschern -. La riforma delle autonomie locali non può unire territori disomogenei tra di loro, con economie diverse e diverse priorità! La montagna non può essere governata dalla pianura, mi pare che la storia lo abbia fin qui ampiamente dimostrato. Credo anche nell’opportunità di potenziare i servizi associati e farli funzionare meglio per farci trovare già pronti quando la Regione delineerà la riforma delle autonomie locali. Per esempio, c’è la necessità di potenziare il servizio associato del personale, attualmente congestionato, e la centrale unica di committenza, che, secondo me, è un servizio che può funzionare bene. Lottare insieme, dunque, per non vedere diminuire i servizi alla popolazione, perché la realtà che viviamo è proprio questa. Vedasi la decisione della Comunità montana di chiudere il macello, contro la quale, per quel che riguarda Malborghetto, ci opponiamo fermamente».(g.m.)