I cittadini vanno in bici, ma le piste non ci sono
Pordenone nella top ten di Salvaciclisti per gli spostamenti sulle due ruote, ma non certo per l’adeguatezza della rete. Correttivi allo studio del Pums (piano della mobilità urbana e sostenibile)

PORDENONE. L’uso della bicicletta non dipende dalla quantità e qualità delle piste ciclabili. Sembra dire questo l’indagine dell’associazione Salvaciclisti – presentata in occasione di #Velolove a Roma e realizzata insieme a Legambiente e Rete Mobilità Nuova – che vede Pordenone tra le prime dieci città italiane (al quinto posto) tra quelle in cui si usa di più la bici, ma non certo tra le prime dieci per rete di piste.
L’indagine. Lo studio (anticipato dal Corriere della Sera e presto disponibile on line) si basa su questionari commissionati ai Comuni.
Quello che emerge è che nessuna delle prime dieci città in Italia in cui si registra il maggior utilizzo della bicicletta è anche nella top ten dei Comuni con la rete ciclabile più estesa.
Top ten. A Pordenone il 19 per cento degli spostamenti generali, dice la classifica, avviene sulle due ruote: a Pesaro il 28 per cento come a Bolzano, a Ferrara il 27 per cento, a Venezia (possibile? Forse sì se si considera Mestre) il 20 per cento.
Nessuna di queste città, tanto meno Pordenone, spicca per metri di piste ciclabili ogni 100 abitanti. A Reggio Emilia, prima della lista, il rapporto è di 38.02. Seguono Mantova e Lodi con poco più di 26 metri.
Rete carente. Stando ai rilevi fatti, col metodo delle interviste, dalla società Sintagma di Perugia – che ha vinto la gara per la redazione del nuovo piano della mobilità urbana e sostenibile (Pums) – il 51 per cento del campione (1245 cittadini) giudica appena sufficiente la dotazione della rete e solo per il 15 per cento è adeguata.
Il gradimento. I pordenonesi amano la bici (gradimento massimo per metà degli intervistati) se gli spostamenti avvengono entro una distanza di 6 chilometri e un tempo di 20 minuti.
Considerato che i movimenti in auto sono per la gran parte fatte entro una distanza di 4-5 chilometri, questo fa ritenere agli esperti della mobilità che ci siano ancora buoni margini per incentivare la propensione all’uso della bici. Magari proprio partendo da un miglioramento della rete.
Le richieste. Le indicazioni arrivate da chi in bici si muove già, riguardano miglioramenti da attuare sulle strade maggiormente trafficate, davanti alle scuole e nelle rotatorie.
Le paure. Ciò che frena gli utenti ad usare le due ruote sono invece ragioni legate alla sicurezza, ma non alla paura degli incidenti. Un intervistato su tre (il 31 per cento) ha infatti subito almeno un furto: di questi, infatti, ben il 12 per cento si è visto rubare la bicicletta più volte.
Se poi se guarda alla paura di subire un furto, sono il 37 per cento i ciclisti intervistati a temere questo pericolo. Un tema anche questo oggetto di studio da parte dell’amministrazione comunale, che pensa a ricoveri custoditi: uno sarà presto attivo in autostazione, altri potrebbero trovare posto nei multipiano.
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