L'addio a Chiara: "Sei stata la mamma migliore del mondo"
Oltre duemila persone in duomo per l'ultimo saluto alla ragazza vittima dell'incidente a Gemona. Il parroco ha letto la letterina scritta dalla figlia di 8 anni. La bara portata a spalla dai calciatori del Cedarchis

TOLMEZZO. La letterina che la figlia di 8 anni ha scritto alla mamma Chiara, ha commosso tutti. A portare a conoscenza di questo messaggio alla mamma che non c'è più è stato don Alessio Geretti, durante l’omelia. “Ho letto la lettera che la bimba ha scritto alla mamma. Come indirizzo ha messo Il cielo” ha detto il parroco. La bambina ha ringraziato Chiara per essere stata “la mamma migliore al mondo” e ha chiesto a Dio di accontentarla nel paradiso. Poi, rivolta alla mamma le ha chiesto di starle comunque vicino, anche se non c’è più.
Circa duemila persone hanno salutato nel duomo di Tolmezzo Chiara Scalfari, la 29enne deceduta domenica scorsa a Gemona del Friuli mentre in compagnia di una amica si stava recando a Cedarchis per incontrare i rispettivi mariti impegnati in una partita di pallone del campionato carnico.
Folla per l'addio a Chiara Scalfari
L’allestimento colorato della facciata del duomo, che ha festeggiato i 250 anni di costruzione, strideva con il momento doloroso, con le facce cupe della gente che si era accalcata davanti alla chiesa ben prima delle 16, orario previsto dell’arrivo del feretro con Chiara per le esequie.
Un funerale sobrio, che la famiglia ha voluto nel massimo riserbo. All’arrivo della bara, i calciatori del Cedarchis, di Arta Terme, squadra nella quale milita Marco Copetti, il compagno di Chiara, si sono avvicinati per portarla a spalla dentro la chiesa.
Sulla porta la benedizione effettuata dal parroco della città don Angelo Zanello che ha concelebrato la funzione funebre assieme a don Geretti e al parroco di Cavazzo Carnico, don Giampiero Bellini, comune natio di Chiara.
Alla cerimonia erano presenti esponenti del mondo del calcio e anche il sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, imparentato con la famiglia della vittima che, privatamente, ha espresso la propria solidarietà e vicinanza, oltre a quella di tutta la comunità, ai genitori e a Marco.
Monsignor Zanello ha evidenziato il triste momento che si stava vivendo e la speranza - ha detto - che la fede può dare in simili frangenti. “Io non credo che l’ultima parola su Chiara domenica sera l’abbia avuta la morte, credo che ci rincontreremo nella vita eterna.”
Le compagne della scuola di danza “Giodanza”, disciplina che Chiara amava, hanno deposto un girasole sulla sua bara. Poi don Geretti, nell’omelia ha paragonato quanto accaduto ad un viaggio nei boschi delle montagna della Carnia.”Vi sono alberi secolari, maestosi, alti, ma anche un piccolo ciclamino baciato dal sole.” Alberi e ciclamino effettuano il loro percorso nella vita, vivendo un lasso di tempo diverso l’uno dagli altri, ma non per questo meno importante, ha evidenziato il parroco.
“Poi, quello che conta, è il ricordo, quanto queste esperienze nel cammino della nostra vita lasciano nel nostro cuore”. Chiara è stata un ciclamino, con una vita più breve di altri, ma non per questo meno importante, ha detto il parroco, che ha lasciato nel cuore di quanti l’anno amata su ricordo indelebile.
“Se si perde tanto, vuol dire che si ha avuto tanto” ha detto il sacerdote per rincuorare i parenti, ricordando pure le altre vittime di questa tragedia, sia chi non c’è più sia chi sta lottando per la vita o è rimasto ferito.
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A fine funzione,accompagnata da don Bellini, Chiara ha preso la via di Cavazzo Carnico dove riposerà nel locale cimitero.
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