AVIANO. Venti bombe nucleari nella base italiana di Ghedi, in provincia di Brescia, altre cinquanta in quella americana di Aviano: un arsenale di cui si parla da anni e che non è mai stato confermato dai governi di Roma e Washington, ma che – secondo il settimanale L'Espresso – esisterebbe davvero, assegnando al nostro Paese il primato europeo nel numero di ordigni atomici statunitensi.
Il sito internet de L'Espresso (www.lespresso.it) pubblica l’ultimo studio di Hans Kristensen, famoso direttore del Nuclear information Project della Federation of american scientists (ha sede a Washington), dal quale emergerebbe la circostanza, confermata anche da alcune foto satellitari. «Le immagini – scrive il settimanale – mostrano nella base di Ghedi i veicoli speciali della Nato destinati alla gestione operativa degli ordigni: mezzi fotografati nello scorso marzo».
«I venti ordigni “bresciani” – si evidenzia – sono di proprietà americana e vengono custoditi da un reparto statunitense, ma è previsto che in caso di guerra vengano sganciati dai cacciabombardieri Tornado del sesto Stormo italiano. Nello scorso gennaio i militari dei due paesi hanno celebrato con una cerimonia a Ghedi i cinquant’anni dall'arrivo delle armi atomiche, inaugurando anche un ceppo commemorativo». Ora «tutto il dispositivo nucleare americano presente in Europa verrà aggiornato, con nuove misure di sicurezza e una versione modernizzata delle bombe B-61». «L’Italia – conclude L'Espresso – già oggi deve garantire le spese per ospitare i custodi americani degli ordigni e l'addestramento degli equipaggi dell'Aeronautica alle missioni nucleari, ma si dovrà anche fare carico di una parte dei costi delle misure di protezioni rinnovate».
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