Una rogatoria internazionale per una multa da 132,5 euro
La contravvenzione in Svizzera per aver superato di 19 chilometri il limite di velocità. Poi il complesso procedimento giudiziario che ha comportato un dispendio di uomini e mezzi da crimine internazionale

UDINE. Per incassare i 132,5 euro di multa per aver superato di 19 chilometri orari il limite di velocità, le autorità svizzere hanno avviato una rogatoria internazionale che ha innescato una vertenza giudiziaria in Italia
Questa ha comportato un interrogatorio del presunto trasgressore, dopo l’autorizzazione da parte del Gip, alla quale hanno dovuto presenziare le forze dell’ordine (italiane); il trasgressore, ovviamente, doveva essere assistito da un difensore di fiducia.
Insomma una spesa per le finanze pubbliche ben superiore all’importo della contravvenzione. Che il trasgressore ha subito accettato di pagare.
Protagonista della vicenda è un uomo di 40 anni, residente a Tarvisio (Udine) che nell’aprile scorso, recandosi in visita a parenti in Svizzera, aveva, secondo le autorità elvetiche, superato il limite di velocità all’ingresso di una galleria autostradale.
Nei giorni scorsi il suo avvocato di fiducia, Filippo Pesce, ha ricevuto, a mano, da due militari della Guardia di Finanza della compagnia di Tarvisio, la rogatoria internazionale relativa alla sanzione amministrativa disposta dal gip del tribunale di Udine sulla base degli accordi tra i due Paesi, con l’invito a comparire, questo pomeriggio, in caserma.
Giunto a Udine da Tarvisio (90 chilometri), il legale ha sentito formulare al suo cliente tutti gli avvisi di rito, compreso quello della possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere, prima che gli venisse mostrata una foto che lo immortalava al volante.
Prima di individuare l’automobilista dopo lunghe indagini, le autorità elvetiche avevano inviato, invano, la multa alla società alla quale era intestata l’auto. Una volta individuato, è partita la rogatoria.
Quest’oggi il quarantenne, dunque, davanti alle autorità italiane ha dovuto soltanto dire se alla guida dell’auto c’era lui stesso.
L’automobilista, invece, si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha deciso ugualmente di saldare al più presto la sanzione.
I finanzieri lo hanno reso edotto dell’elasticità delle autorità elvetiche: ritireranno la denuncia se sarà pagato l’importo della contravvenzione.
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