Nimis, e ora arrivederci a Lannach nel 2015
Festeggiati i 25 anni del gemellaggio con la località stiriana nato nel ricordo dello scultore Rodolfo Zilli

NIMIS. C’erano praticamente tutti, domenica, a Nimis, sul prato delle Pianelle, mentre si animava la “Sagre des campanelis”, a festeggiare i 25 anni dal gemellaggio tra la località pedemontana e l’austriaca Lannach.
Dopo la messa celebrata nel santuario da monsignor Rizieri De Tina, si sono infatti ritrovati nel parco il sindaco Walter Tosolini, i suoi predecessori Danilo Gervasi, Renato Picogna, Giuseppe Longo, Germana Comelli e Giovanni Mattiuzza. Della civica amministrazione anche Domenico Comelli, Vinicio Cuciz e Ivana Di Betta. Da Lannach c’era invece, accompagnato da un altro rappresentante del Comune e da alcuni concittadini, il borgomastro Josef Niggas che ha dato appuntamento per giugno 2015 nella località stiriana per rimarcare la valenza dell’anniversario. Tra i cittadini di Nimis, c’era Bruno Fabretti, da sempre sostenitore del gemellaggio. Ne mancava invece l’“anima”, il dottor Rodolfo Zilli, scomparso a 84 anni, nel 2010, a Graz, dopo una lunga malattia. Era figlio dello scultore che portava il suo stesso nome. L’artista era partito giovanissimo da Nimis, seguendo il padre scalpellino. Ebbe modo di viaggiare molto e, dopo un periodo trascorso a Parigi, si stabilì a Graz e lavorò nella vicina Lannach: nel castello aveva infatti il suo laboratorio. Molte opere si conservano nella vicina Stainz, mentre a Lannach Zilli (dove anche riposa assieme ai suoi familiari) aveva realizzato anche diversi busti celebrativi: tra questi, quello che ritrae il cardinale Ildebrando Antoniutti pure originario di Nimis, di cui una copia di quello conservato nell’antica pieve proprio dieci anni fa è stata scoperta a Roma nella basilica di San Sebastiano.
Tornando al gemellaggio, va ricordato che il patto fu sottoscritto nel 1989 a Nimis dall’allora sindaco Germana Comelli e dal viceborgomastro Helmut Kormann e riconfermato l’anno seguente dal successore Giuseppe Longo e dal borgomastro Max Rock, durante una cerimonia che trovò spazio proprio nel castello di Lannach. Il loro predecessore Giovanni Mattiuzza aveva invece posto del basi di questo proficuo legame, fortemente voluto dall’indimenticato Rodolfo Zilli junior, nello spirito dell’unione e cooperazione tra i popoli europei.
Mariarosa Rigotti
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