Malore in bici, infermiere muore a 58 anni
Sergio Polano stava rientrando a casa, inutili i soccorsi; sposato e padre, era molto impegnato per la comunità

SAN DANIELE. È morto giovedì intorno alle 16 a Rodeano mentre rientrava a casa in sella alla sua bicicletta. Se ne è andato così Sergio Polano, 58 anni, di San Daniele, colpito da un improvviso malore. Inutile l’arrivo dei soccorsi dal vicino ospedale di San Daniele: a loro solo il compito di constatare il decesso. Per i sanitari un’amara sorpresa: Sergio Polano era un loro collega. Da 37 anni infatti lavorava come infermiere al reparto di anestesia dell’ospedale. Giovedì pomeriggio aveva portato l’auto dal meccanico a San Vito di Fagagna. In macchina si era caricato la bici perché aveva intenzione di rientrare a casa sulla due ruote. E così ha fatto, ma quando è arrivato all’altezza di Rodeano il malore fatale.
Un destino crudele quello toccato all’uomo in quanto proprio il giorno prima aveva fatto la visita medica per poter andare in pensione: Polano aveva ben 41 anni di lavoro,ma da 16 soffriva di una patologia che lo aveva convinto a chiedere di andare in quiescenza. E i risultati sarebbero arrivati martedì prossimo, probabilmente un bel regalo sotto l’albero dopo una vita di sacrifici. Sergio Polano a San Daniele abitava in via Aquileia assieme alla moglie Loredana, i figli gemelli Raffaele e Maurizio di 32 anni e la figlia più piccola Jessica, 23 anni.
Ma i componenti della famiglia per Polano erano anche i suoi adorati animali: Pisolo, l’ultimo arrivato, un ciuchino di pochi mesi, il cane lupo, i gatti e gli uccellini. Sul mobiletto dell’ingresso di casa sua uno stetoscopio, nell’angolo dietro la porta due bombole da sub. Sergio Polano era un uomo molto impegnato per la comunità: era stato responsabile della Protezione civile e nel 1984 aveva fondato il Circolo speleosub “Tane dal lôf”. Per il circolo speleo sub oltre alle uscite nelle grotte organizzava anche dei corsi per chi avesse voluto avvicinarsi a questa disciplina di cui era insegnante. «Ma era un uomo che non stava mai fermo – ricorda la figlia straziata –: quando c’era qualche iniziativa amava realizzare dei filmati: per questo lo chiamavano spesso anche le scuole della città».
Jessica ricorda il suo sorriso di ieri «il sorriso nel sapere che ce l’aveva fatta e che stava per andare in pensione. Il medico aveva detto che c’erano i presupposti ma la risposta definitiva sarebbe arrivata la prossima settimana. Adesso che aveva il suo piccolo asinello – continua la figlia -, si rendeva disponibile per delle iniziative di pet therapy: il 13 dicembre, Santa Lucia, era stato al Centro anziani e domani (oggi per chi legge, ndr) sarebbe dovuto andare in un altro posto». Negli anni 90 era anche stato consigliere comunale quando sindaco era Paolo Menis. «Era stato consigliere prima in maggioranza poi in minoranza – ricorda Menis –. Era una persona intraprendente e piena di entusiasmo».
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