Restano code e disagi al pronto soccorso: interviene la Regione
L’assessore Telesca illustra il nuovo piano delle emergenze. «Assistenza primaria potenziata per evitare gli intasamenti»

UDINE. Per affrontare il problema delle code e dei disagi al pronto soccorso dell’ospedale di Udine interviene la Regione. Lo ha garantito ieri l’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca, a margine dell’incontro con Mauro Delendi, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Udine e dell’Azienda per l’assistenza sanitaria 4 “Friuli Centrale”. Il confronto, al quale ha partecipato anche la presidente della Regione Debora Serracchiani, ha fatto seguito a quello della scorsa settimana con il neo direttore generale dell’Ass 3, Benetollo, e rientra nel quadro degli incontri che la presidente e Telesca hanno programmato con tutti i nuovi direttori generali degli enti del Servizio sanitario regionale, per avviare e indirizzare nel concreto la riforma sanitaria in Friuli Venezia Giulia.
«Entro i prossimi tre mesi la Regione predisporrà il nuovo Piano delle emergenze, pilastro nell’attuazione della riforma sanitaria» ha spiegato ieri l’assessore Telesca: esaminata in particolare la situazione del pronto soccorso di Udine, ha ribadito che «le code, proprio grazie alla riforma, troveranno una soluzione strutturale. È chiaro a tutti gli operatori, ma anche ai cittadini, che non sono le urgenze vere a intasare i pronto soccorso».
«Sono troppi – ha evidenziato Telesca – i pazienti che si rivolgono ai pronto soccorso per questioni che potrebbero essere tranquillamente trattate in altra sede. Ma è altrettanto evidente che, al momento, non ci sono alternative reali. Così si assiste a una pressione spesso troppo elevata che obbliga il personale in servizio a turni massacranti e che comporta attese lunghissime per chi grave non è, dal momento che è impensabile rallentare il trattamento delle urgenze vere, per le quali il fattore tempo è determinante».
«Per questa ragione – ha ricordato ancora l’assessore regionale – nella riforma sanitaria abbiamo previsto il potenziamento della rete dei servizi di assistenza primaria».
A inizio anno si erano registrati all’ospedale di Udine oltre 800 accessi in soli quattro giorni per una media di circa 200 pazienti al giorno. A rendere più pesante la situazione per il pronto soccorso del capoluogo friulano nella prima settimana del 2015 era stata anche l’assenza dei medici di base per le festività. I tempi di attesa per i codici bianchi (i casi meno gravi) avevano toccato le quattro ore.
Anche sabato 10 e domenica 11 i cittadini hanno letteralmente invaso il pronto soccorso e i centri della guardia medica che garantiscono la continuità assistenziale.
Subissata di chiamate e richieste di intervento la centrale del 118 che, nei primi dieci giorni del mese, ha registrato oltre 150 chiamate in più rispetto allo stesso periodo del 2014. La giornata di ieri non è stata meno intensa: alle 21 i tempi medi d’attesa per i codici bianchi erano di cinque ore e di oltre due ore per i codici verdi. Il tempo medio di attesa è calcolato sulla base dell’orario di inizio del trattamento rispetto all’orario di attribuzione della priorità di triage.
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