Speranza giapponese per Weissenfels
All’Api incontro tra parti sociali e dirigenti Kito. Ma la Pewag non molla

TARVISIO. Tra i fallimenti che hanno suscitato maggior clamore l’anno passato c’è senza dubbio quello della tarvisiana Weissenfels Tech-Chains, una delle più storiche aziende metalmeccaniche dell’Alto Friuli, cui però, nonostante la fine decretata dal tribunale di Udine, il destino ha riservato un “happy end”. Affittata all’austriaca Pewag, l’azienda dovrebbe infatti essere in breve acquisita, garantendo così i suoi circa 80 occupati.
Il condizionale è figlio della sospensione decisa dal curatore fallimentare, che ha scelto di sospendere l’asta dopo aver ricevuto un’allettante offerta da parte di una cordata nippo-americana guidata dal colosso Kito. Quanto allettante? Il mistero potrebbe essere svelato stamattina, durante l’incontro in Api tra i dirigenti di Kito e le parti sociali. Si parla comunque di diversi milioni di euro.
Certamente più di tre, più di quanti ne ha offerti dal canto suo Pewag, che, da affittuaria (il contratto scade il 31 dicembre), non intende mollare l’osso. Il sindacato non ha nascosto in queste ultime settimane grande preoccupazione. Basti ricordare che Kito ha vincolato la sua proposta d’acquisto all’ingresso immediato in azienda, cosa impossibile se si ricorda che Pewag vanta un contratto valido fino a fine anno e che quel contratto intende rispettare.
Vanta anche - si ricorderà - diritto di prelazione sull’acquisto di Weissenfels che le consentirà dunque, volendo, di pareggiare l’offerta di Kito aggiudicandosi l’impresa. Non fosse così, l’azienda andrebbe ai giapponesi, i quali però, come detto, esigono d’entrarci subito.
In tutto questo c’è poi il curatore, che ovviamente guarda alla maggior soddisfazione di creditori e lavoratori. La situazione appare ingarbugliata. Il vicolo quasi cieco. E i sindacati temono che l’empasse possa far saltare il banco, lasciando alla fine i lavoratori con un pugno di mosche. Per questo da giorni le parti sociali hanno iniziato un tour di sensibilizzazione tra gli amministratori della zona, a partire da Malborghetto, passando - ieri - per Pontebba e nei giorni a venire finendo con Tarvisio.
«Al vicesindaco di Pontebba Buzzi abbiamo illustrato nel dettaglio la situazione - ha spiegato ieri Gianpaolo Roccasalva, segretario di Fiom Cgil Alto Friuli -. È ormai chiaro a tutti che il problema sono i tempi: prima si fa e meglio è. Anche per questo, Buzzi ci ha annunciato che si farà promotore con i colleghi della zona di un pressing congiunto per sbloccare la situazione e garantire a Weissenfels e ai suoi lavoratori la certezza di un futuro». (m.d.c.)
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