Trovato lo scheletro di una donna vissuta nel Medioevo
La scoperta da parte di un archeologo ai bordi di un campo. Rinvenuto anche un pettinino

BAGNARIA ARSA - Stava perlustrando la campagna a ridosso del paese di Sevegliano (Bagnaria Arsa) perché era stato incaricato di effettuare la ricognizione superficiale del terreno necessaria, a norma di legge, prima dell’esecuzione di alcune opere pubbliche.
E’ così che l’archeologo Alexjei Giacomini si è imbattuto, domenica, nello scheletro di un essere umano (forse una donna) di epoca alto medievale. Accanto al corpo, s’intravede un pettinino in osso, con due borchiette, ancora parzialmente coperto dal terreno. Il ritrovamento, avvenuto ai bordi di un campo appena arato, nei pressi della zona dell’ecopiazzola intercomunale, è frutto davvero di una casualità perché le ossa ritrovate, peraltro non in buone condizioni, sono probabilmente state messe in luce proprio dalla recente operazione di aratura.
S’intravedono, in superficie, ad appena 25 centimetri sotto il piano di calpestio, le due tibie, una porzione del bacino, e l’avanbraccio sinistro. Immediatamente è stato interessato il sindaco di Bagnaria Arsa, Cristiano Tiussi, pure archeologo, che ha informato subito la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, oltre naturalmente ai Carabinieri di Torviscosa (competenti per zona) e al Cafc che deve eseguire l’opera pubblica (la dismissione del depuratore di località Palmada) per la quale era stata predisposta la ricognizione.
E martedì si è svolto il sopralluogo da parte della dott.ssa Antonella Tomeo, ispettrice di zona per la Soprintendenza. “Assieme al Soprintendente Luigi Fozzati, abbiamo stabilito che l’intervento di recupero dello scheletro verrà effettuato, con la supervisione scientifica della Soprintendenza, dal Comune che metterà a disposizione un archeologo. Il recupero avverrà al più presto onde evitare di lasciare le ossa e l’oggetto che le accompagna, esposte all’aria aperta con il rischio di essere danneggiati. Il ritrovamento sarà poi attentamente studiato e documentato, per poterlo datare con precisione e collegarlo al contesto.”
Importante, in questo caso, la collaborazione che si è subito instaurata tra le istituzioni, Comune e Soprintendenza, e che consentirà tempi celeri per il recupero di questa testimonianza archeologica. Molto probabilmente si tratta di uno scheletro di epoca alto medievale (V-VII secolo).
E la presenza del pettinino fa presupporre che si tratti di una donna. Questo genere di oggetti sono infatti più spesso associati alle sepolture di donne.
“Il Comune di Bagnaria Arsa –racconta Tiussi da sindaco, ma anche da archeologo- vanta importanti resti di età romana e altomedievale. Questo ritrovamento non stupisce visto che è avvenuto in prossimità del sistema stradale romano presente in questa zona, in uso anche in epoca medievale, e visto che l’abitudine romana di seppellire i corpi nei pressi delle arterie stradali è proseguita ben oltre tale epoca. Il luogo di ritrovamento è infatti prossimo all’antico tracciato della strada che proveniva da Codroipo e che oggi è ripercorsa dalla Regionale 252 fino all’altezza di Ontagnano. Il tratto in questione è una capezzagna che costituisce la prosecuzione della Stradalta verso Sevegliano. E infatti, 1 chilometro a est si trova la necropoli alto medievale di Bagnaria Arsa (con tombe di VII e VIII secolo) e 400 metri a ovest si trova l’antico insediamento romano di Sevegliano, sorto all’incontro tra la cosiddetta Julia Augusta e la Stradalta. Il ritrovamento conferma che quest’asse viario era vivo anche in pieno medioevo.”
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