Locale notturno “allaga” la farmacia. Il barista accusa: «Noi, perseguitati»
Ennesima polemica in via Cavour fra l’Aquila nera e il Londoners. La causa: una perdita d’acqua soda. Ma il gestore ribatte: danno minimo, la verità è che siamo nel mirino anche se rispettiamo le regole

UDINE. Si rompe la spina della soda e l’acqua, dal pavimento del Londeners, filtra nel magazzino della farmacia Aquila nera. Per il dottor Simone Sartogo il danno è grave, tanto che in via Cavour viene richiesto l’intervento dei vigili del fuoco e arrivano pure i carabinieri.
«Sapevo che prima o poi sarebbe capitata una cosa del genere - spiega il farmacista - sono mesi che subisco disagi di ogni genere. Trovo vomito sulle vetrine, sigarette e bicchieri ovunque. Quello non è un bar, venerdì e sabato fanno musica come se fosse una discoteca, abbiamo presentato esposti e fatto segnalazioni, lo hanno chiuso per due volte, ma poi ha sempre riaperto. Con tutta la gente che ci va era chiaro che prima o poi sarebbe successo qualcosa. L’acqua è filtrata dal soffitto e ha messo fuori uso i computer, per due ore abbiamo lavorato a singhiozzo e devo ancora valutare se siano stati compromessi anche alcuni medicinali. Il danno è ingente».
Inutile dire che l’avvocato che tutela la storica farmacia ha già ricevuto mandato per presentare un altro esposto.
Ma la versione di Luca Nodari, legale rappresentante della società Kolu Concepts Srl cui fa capo il locale, racconta un’altra verità.
«Ma quale allagamento? Sono cadute due gocce d’acqua. Il problema è che la pompa della soda è in pressione e quindi in pochi secondi saranno caduti sul pavimento 5 litri di bevanda immediatamente asciugati. Sinceramente non pensavo che ci sarebbero state conseguenze ma evidentemente, avendo un pavimento in legno del ’700, l’acqua è stata assorbita nonostante il pronto intervento del personale che ha chiuso il rubinetto e pulito tutto. Ovviamente mi dispiace per il disagio causato ma da lì a chiamare vigili del fuoco e carabinieri».
«Mi sembra veramente un’esagerazione, l’ennesima visto che abbiamo ricevuto proteste continue sempre dalle stesse persone. Dicono che teniamo la musica alta, ma non è vero, abbiamo tutte le rilevazioni che lo attestano. E non è nemmeno vero che lasciamo i pavimenti sporchi. Ho un dipendente che si occupa di tutta la pulizia ogni sera: quello che subisce un disagio - aggiunge - casomai sono io visto che mi ritrovo l’ingresso con cumuli di rifiuti dalle sette di sera quando chiudono i negozi fino alle quattro del mattino quando vengono raccolti».
«Il problema vero - conclude - è che a Udine è impossibile lavorare, chiuderanno tutti i locali a causa di poche persone intolleranti e a farne le spese sono le persone che lavorano o vorrebbero lavorare. Pensi che io ho due figli e abito esattamente sopra al locale: mi spiega com’è possibile che loro dormano tranquillamente?».
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