Il ponte del Diavolo terzo tra i più belli d’Italia
La città ducale sul podio nella speciale classifica stilata dal sito di viaggi Skyscanner. Il Comune getta le basi per una divulgazione e valorizzazione della leggenda

CIVIDALE. Medaglia di bronzo: il ponte del Diavolo, simbolo per eccellenza della città ducale, è risultato terzo nella classifica dei ponti più belli d'Italia redatta dal motore internazionale di ricerca voli Skyscanner. Ed è, così... bis: a distanza di pochi mesi dal precedente “verdetto” (che rimanda al settembre 2014) Cividale, già premiata con il quinto posto nella scaletta dei venti borghi più suggestivi della penisola, si trova di nuovo - anzi, ulteriormente - in vetta alla graduatoria.
Il leggendario ponte, definito dal sito «uno dei più famosi dello Stivale», segue quelli di Fermignano, nelle Marche (cui è spettata la pole position), e di Echallod-Arnad, gioiello valdostano piazzatosi sul secondo gradino del podio di settore. Per la cittadina, dunque, un altro motivo di gratificazione, che si aggiunge alla soddisfazione per un corposo inserto dedicatole dall’ultimo numero di Medioevo e per l’inaspettata copertina dell'edizione di dicembre della rivista di viaggi That's Italia: «È stata riservata proprio al ponte del Diavolo», sottolinea il sindaco Stefano Balloch.
Potere dei meccanismi della comunicazione, fa intendere, spiegando che l’amministrazione si è attivata tramite vari canali per la promozione del territorio: «I nostri uffici - racconta - sono contattati con frequenza sempre maggiore dai media, nazionali e non solo, per reportage e documentari. L’ultima richiesta è arrivata, solo pochi giorni fa, dagli Usa. Ieri, invece, ho saputo che Rai Storia girerà a breve un documentario su Cividale longobarda. Per quanto riguarda, comunque, i primi posti conseguiti nelle liste stilate da Skyscanner... è evidente che lì i canali sono altri».
Che il ponte del Diavolo sia uno dei tesori cittadini non è certo una novità, né stupiscono gli apprezzamenti che i visitatori gli riservano. Apprezzamenti e, parallelamente, interesse: spesso, fanno sapere dal mondo alberghiero locale, i turisti chiedono agli operatori dell’accoglienza informazioni sull’intitolazione del manufatto, che ovviamente stimola la curiosità.
«Su questo fronte, in effetti - ammette il sindaco -, si rileva una certa carenza. Non per nulla abbiamo gettato le basi a un progetto di divulgazione e valorizzazione della leggenda che narra la genesi della struttura: è ancora presto per i dettagli - sarà la prossima amministrazione a concretizzare l'idea -, ma posso anticipare che l'operazione si impernierà sulla scalinata che dal ponte consente di raggiungere il greto del Natisone appena risanata». Inaugurazione a primavera.
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