Fidenato sfida il divieto: mais Ogm in serra segreta
Il leader di Futuragra ha seminato da solo: «I forestali? Vengano pure». Entro il mese iniziative a Udine e Pordenone: «Faremo conoscere il “diavolo”»

UDINE. La semina, in una serra segreta, è stata fatta. Come promesso Giorgio Fidenato, leader di Futuragra, ha proseguito la sua battaglia pro Ogm e, ieri mattina, ha effettuato una nuova coltura di mais Mon 810. E così, visto che le temperature gelide non permettevano la semina in campo, Fidenato lo ha fatto all’interno di una serra, ospitata in un terreno di proprietà di un coltivatore suo amico, in un luogo top secret. «È una semina simbolica – ha attaccato Fidenato - di soli due plateau.
Un’operazione molto breve che ho fatto personalmente e da solo, con me c’era solo un amico che si è occupato delle foto, per evitare ripercussioni nei confronti della persona che mi ha messo a disposizione la serra. La semina non l’ho effettuata all’interno di uno dei miei campi, sarebbe stata facilmente rintracciabile, ma all’interno di una proprietà che mi è stata messa a disposizione.
Proprio per evitare problemi legali ma, soprattutto per possibili ripercussioni ai proprietari, non rivelerò dove è il campo. Fra quindici giorni manderò come previsto per legge la lettera di segnalazione, ma neanche all’Ersa dirò dove è stato seminato il mais Mon 810 visto che, in cinque anni, non sono mai riusciti a garantirmi la sicurezza necessaria nei confronti di persone malintenzionate. Nel frattempo la crescita delle piantine sarà documentata e divulgata, passo dopo passo».
Fidenato ha poi ammesso che, quanto deciso dal Consiglio di Stato in merito alla semina Ogm, non lo ha stupito più di tanto: «Non mi sarei mai aspettato una sentenza diversa – ha proseguito il pasdaran del mais transgenico – visto i trascorsi della Corta di Cassazione che, in passato per ben tre volte ha mosso, ad alcuni miei colleghi e a me personalmente, delle accuse assurde ribaltate poi dalla Corte di giustizia europea.
È infatti impensabile che 18 giudici si siano espressi con una sentenza all’unisono, per poi essere smentiti dalla Corte di giustizia europea. Questo sta chiaramente a significare che l’Italia non sa applicare correttamente il diritto europeo su questo tema come, invece, fa in maniera ferrea per altri casi. Le condizioni per applicare le misure d’emergenza, infatti, non c’erano».
Ora, a semina fatta, è probabile che anche a causa dell’applicazione della nuova legge regionale, il Corpo Forestale regionale pretenda di sapere la collocazione della serra e che, una volta scoperta la sua posizione, prenda immediatamente i provvedimenti del caso: «Che vengano pure. Così mettiamo subito alla prova la nuova legge regionale.
Una norma fatta senza coinvolgere i diretti interessati che invece, secondo la raccomandazioni europea, doveva essere fatta con gli addetti ai lavori. Ho mandato una raccomandata in Regione per poter consultare la proposta di legge e mi è stato risposto che, se non mi fosse andata bene così come è stata pensata, mi sarei dovuto rivolgere al Tar di Trieste, senza tener conto che c’è una petizione di 400 agricoltori pronti a seminare Ogm. Una delle tante domande alle quali abbiamo ricevuto risposte parziali o addirittura il silenzio come quella in merito al numero di ettari presenti in regione di mais biologico».
Per sensibilizzare la popolazione sulla questione mais transgenico, entro la fine del mese sia a Pordenone che a Udine, gli agricoltori a favore di questa coltivazione scenderanno in piazza per effettuare la distribuzione di alcuni chicchi di mais Mon 810: «Così - ha concluso Fidenato – faremo conoscere alla gente il “diavolo” Ogm».
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