Banca di Cividale, Cibin assolto per la busta sparita
La vicenda è riferita alla compravendita dell'ex colonia Oda di Forni di Sopra, acquistata per 1,400 milioni dalla Sviluppo 31 srl di Villorba di Treviso

UDINE. L'ex vicedirettore della Banca di Cividale, Gianni Cibin, di 59 anni, di Porcia, è stato assolto dall'accusa di falso per soppressione o occultamento di atti, in relazione alla busta di cassa del 9 giugno 2006, «sparita» dagli archivi cartacei della società che li gestisce e organizza per conto della Banca, e ritrovata solo nella primavera dello scorso anno, nel fondo di un armadio, in occasione del trasloco dell'istituto di credito nella nuova sede.
La vicenda è riferita alla compravendita dell'ex colonia Oda di Forni di Sopra, acquistata per 1,400 milioni dalla Sviluppo 31 srl di Villorba di Treviso (gruppo Moro), che avrebbe dovuto realizzare hotel e strutture ricettive.
Il denaro non sarebbe mai stato versato nelle casse del Seminario arcivescovile e l' assegno sarebbe stato scambiato il 9 giugno 2006, in gran parte in contanti e in parte in assegni circolari al procuratore incaricato dal seminario della vendita e deceduto di recente.
Già cadute in udienza preliminare altre accuse, Cibin era rimasto a processo solo per la sparizione della busta. Il pm ne aveva chiesto l'assoluzione, sentenziata poi dal giudice monocratico del tribunale di Udine Angelica Di Silvestre perché il fatto non costituisce reato. L'avvocato difensore, Maurizio Paniz, aveva sostenuto in aula l'assenza di occultamento, sia per il profilo sostanziale sia per quello formale, e l'assenza di volontà di sottrazione della busta.
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