Ecco le “Kessler” di Udine, "ma noi non siamo gemelle"
Le sorelle Lia ed Enza Pilosio si raccontano: siamo meglio della regina Elisabetta. «Vestiamo uguali per farci notare. Tutti ci salutano e noi ci sentiamo meno sole»

UDINE. Sono sorelle, ma non gemelle. Eppure sono uguali, anche nel vestire: gonna a pieghe blu, maglietta rosa, sciarpetta rosa, rossetto rosa, smalto sulle mani di ambedue rosa che più rosa non si può. Pettinatura perfetta, fresca di parrucchiere, trucco impeccabile. Curato. Le hanno ribattezzate “le Kessler”.
Non passano certo inosservate in città le signore Lia e Enza Pilosio classe 1932 e 1934. Tutti le riconoscono e le amano per questa loro particolarità: essere sempre assieme e sempre vestite allo stesso modo.
Super fotografate durante i loro giretti pomeridiano, oppure in piazza San Giacomo quando la domenica, sempre eleganti, vanno in chiesa per la messa. Lia ed Enza vivono assieme e da quando sono rimaste sole al mondo vestono in tinta... «così tutti ci salutano e noi ci siamo meno sole».
Quando non trovano gli abiti già pronti si fanno confezionare dalla sarta gonne, cappotti, camicie che devono essere rigorosamente di colori sgargianti, caldi, a fiori. Abolito, nel modo più assoluto, il marrone, il nero, il grigio. «Mettono tristezza – dicono le signore – e noi siamo allegre, positive, ottimiste sempre con il sorriso sulle labbra per questo ci amano tutti. Abbiamo una grande famiglia che è Udine».
Le due sorelle ci tengono a precisare che abitando in pieno centro studi; i tanti giovani che lo frequentano sono i loro veri amici, «tutti gentilissimi, ci fanno tanti complimenti. È commovente l’affetto e il rispetto che hanno per noi. Ci chiedono le foto, ci postano sui social network».
Gongolano a sentire parlare bene della gioventù. La signora Enza ha l’accento livornese: ha vissuto degli anni in quella città. La mamma di Ragogna il “babbo” di Udine ultime di sei fratelli.
Tutti i parenti sono scomparsi, nelle loro parole si sente la nostalgia anche questa velata dal sorriso che non scompare quando rimpiangono la Udine della loro giovinezza: «Era una città elegante, non trascurata come oggi, si vedeva che era una città amata da cittadini e amministratori, le signore portavano cappello e guanti “très schic” noi vogliamo essere sempre così. Siamo meglio della regina Elisabetta» dicono ridendo.
«Siamo state contattate anche per essere le protagoniste di un film»: insomma sono come due star le nostre signore. Lia, maestra d’asilo, ed Enza, ragioniera, preferiscono non parlare dei momenti tristi della loro vita, ricordano solamente che mesi fa il loro appartamento è stato svaligiato ma…«è cosa passata». Amano la musica (Lia la classica Enza invece la leggera con Celentano e Little Tony idoli) l’arte, la buona cucina, non prendono nessuna medicina, si godono la vita: L’amore della gente di Udine le fa sentire sorelle si, ma di tutti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori