La corsa dell’orso Madi: 80 chilometri attraverso il Friuli
Partito dalla Slovenia, vi ha fatto ritorno attraversando centri abitati e campagne «Probabilmente è in cerca di un esemplare femmina che in regione manca»

Un furbacchione, l’orsacchiotto Madi. Che a 5 anni, desideroso di conoscere un’orsetta delle sue parti, è stato capace di percorrere in un lasso di tempo brevissimo ben 80 chilometri, attraversando campagne, centri abitati, centri commerciali, ma pure guadando fiumi e lambendo autostrade.
Una linea perfettamente retta, un percorso definito dagli esperti «pericolosamente incredibile». La curiosità? Si è cibato di mais e miele, ma pure di tantissimi asparagi.
Dalla Slovenia è partito, più di due anni fa, e in Slovenia è tornato, Madi: a cercare l’amore, certo. Perché, anche per i plantigradi vale – magari adattato – l’antico adagio del «moglie e orsi dei paesi tuoi». Anche perché, sulle montagne friulane, di orsacchiotte non ce ne sono.
La storia dell’orso è stata raccontata l’altra sera nel corso di un convegno organizzato dalla Provincia di Gorizia, nel corso del quale si sono susseguite relazioni e testimonianze di esperti impegnati in prima linea nella mappatura dei plantigradi in Fvg.
Tra gli altri, hanno ricostruito la vicenda di Madi Stefano Filacorda, ricercatore dell’Università di Udine e tra i massimi conoscitori della materia in regione, e Paolo Benedetti del Corpo forestale regionale e componente del Bear emergency team (Bet) del Fvg.
Una squadra, quest’ultima, altamente professionalizzata, che entra in azione nel momento in cui si registra l’avvistamento di un esemplare di orso sul territorio regionale.
Le ultime evoluzioni di Madi (che prende il nome da Andrea Madinelli, tecnico dell’ateneo friulano) risalgono all’inizio di maggio, qualche settimana dopo la cattura resa indispensabile dalla necessità di liberarlo dal radiocollare impiantato ancora due anni fa e che si sarebbe dovuto perdere per strada da solo.
Mercoledì 6 maggio, sono da poco passate le 6: l’orsacchiotto è stato avvistato vicino a Codroipo da un agricoltore, mentre tentava - evidentemente spaventato dal transito delle auto - di scavalcare le barriere in rete di un deposito carburanti dell’Esercito.
Passa mezz’ora e Madi viene notato da un residente di Goricizza. Scattano tutte le procedure del caso: vengono repertate tracce di escrementi e impronte lasciate dall’orso, con le analisi genetiche affidate all’Università di Bologna.
Grazie a queste, è stato possibile ricostruire il percorso compiuto da Madi nell’ultimo mese: partito da Montereale Valcellina e toccate come detto Sedegliano e Codroipo, l’orso è passato a nord della Napoleonica, prima di attraversare l’autostrada A23 e arrivare nei pressi dell’outlet di Aiello.
Affezionato allo shopping, Madi si è poi fatto riprendere dalle telecamere del Tiare Shopping di Villesse, abbandonato per fare un tuffo nell’Isonzo, dove ha “rischiato” di incrociare i richiedenti asilo alloggiati al Cara, che sulle sponde del fiume trascorrono le giornate di sole.
Da lì, il passaggio a Fogliano e, infine, l’ultimo spostamento, verso le foreste dei monti della Slovenia. «Probabilmente la stessa cattura lo ha spinto a tornare verso la sua terra d’origine, senza dimenticare che in Friuli non abbiamo esemplari femmine di orso», ha riflettuto Filacorda, che conclude: «In territorio sloveno i rischi sono maggiori: esiste un protocollo di controllo sulla popolazione degli orsi, così come è maggiore il numero di investimenti stradali».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I commenti dei lettori