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Martines: ecco perché tenere aperto Palmanova

Il sindaco risponde al Pd di Latisana e spiega le ragioni del sì: normativa, qualità e numeri

2 minuti di lettura

di FRANCESCO MARTINES *

Ai colleghi del Pd del Latisanese dico che ne riparleremo nelle sedi competenti del partito, al quale mi rivolgerò per un incontro d’informazione alla presenza dell’assessore regionale Telesca.

Chiarezza vuole che si facciano precisazioni su argomenti cosi delicati, precisando innanzitutto che, se Palmanova avesse meno di 500 parti, aiuterei il percorso di chiusura, spiegando le ragioni agli interessati. Bisogna mettersi in testa che, quando parliamo di sanità, e in particolare di punti nascita, il faro che ci deve guidare è la sicurezza dei cittadini. E a tale riguardo tutti gli studi che sono alla base della normativa nazionale e dell’Accordo Stato-Regioni del 2010, e quindi della nostra legge regionale, dicono che sotto i 500 parti all’anno una qualsiasi struttura fa registrare un incremento della mortalità materna e neonatale, nonché un aumento del ricorso al taglio cesareo; il ricorso al parto per via chirurgica presenta costi umani ed economici non trascurabili: il rischio di morte materna è 3-5 volte superiore rispetto al parto vaginale e la morbosità puerperale è di 10-15 volte superiore.

Non solo, ma, in virtù di questo, la recente legge sulla sanità regionale, che anche a questi principi si ispira e lo stesso Pal 2015 dell’Azienda sanitaria numero 2 Bassa friulana-Isontina, approvato dall’Assemblea dei sindaci all’unanimità, prevede una riorganizzazione sulla base di uno studio di fattibilità del Dipartimento materno infantile del presidio ospedaliero di Palmanova-Latisana con degenze e punto nascita in unica sede e attività ambulatoriali ed emergenza in entrambi le sedi.

Il punto nascita di Latisana si sta assestando sui 380 parti annui (179 al 30 giugno scorso), mentre Palmanova si avvia verso gli 800 parti (373 al 30 giugno)e gli studi fatti negli anni passati dalla ex Ass 5 dimostrano che, se si chiude Palmanova, il numero di mamme che andranno a Latisana non permetterà alla stessa Latisana di superare i 500. Palmanova dal 2005 a oggi ha avuto livelli di nascite tra gli 800/-00 parti (incremento tra il 2005 e il 2009 del 22%), mentre Latisana dal 2011 a oggi si posiziona sempre sotto i 500 e vicino ai 400 parti. Palmanova ha fatto scelte professionali importanti e copre un bacino molto ampio, che va dalla Bassa friulana al Goriziano, al Basso Udinese, al Cividalese e al Codroipese. Non solo, ma gli indici sui parti cesarei, parti in analgesia, mortalità posizionano Palmanova ai massimi livelli a livello regionle e nazionale e regionale.

Da sindaco e non da esponente del Pd, ragiono su questi elementi e mi chiedo: come fa una giunta a chiudere un punto nascita che fa 800 parti con elementi di eccellenza, per tenerne aperto uno che non arriverà mai ai 500? Si aspettano gli utenti del Veneto? Portogruaro mai verrà chiuso, lo dice Zaia e lo conferma nuovo sindaco di centrodestra di Portogruaro. A quali rischi ci si espone lasciando aperto Latisana? Chi dice di voler mantenere i due punti nascita deve anche fare due cose: o chiedere di modificare le norme regionali, oppure dire onestamente che intende chiudere il punto nascita di Palmanova, aggiungendosi alle posizioni dei 5 Stelle e dell’ex governatore Tondo (peccato che nel marzo 2013 la sua giunta aveva un atto per chiudere Gorizia e Latisana, per poi essere bloccato dai rispettivi sindaci).

L’incertezza crea disorientamento e insicurezza negli utenti e negli operatori. La giunta regionale, sulla base di studi e analisi predisposti dagli addetti ai lavori e non sulla base di quanto dice il primo circolo Pd che parla, assuma dunque una decisione, evitando così che si facciano speculazioni sulla sicurezza dei presidi ospedalieri.

Confermo che, se Palmanova avesse registrato numeri sotto i 500, avrei aiutato il percorso di chiusura, spiegando le ragioni ai cittadini e agli operatori.

* sindaco di Palmanova

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